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Betafence tortoretoPer la seconda volta, questa volta in un comunicato stampa, leggiamo l’onorevole Antonio
Zennaro, attualmente candidato alle elezioni politiche nel Collegio proporzionale Abruzzo
alla Camera dei Deputati, che, per scopi meramente elettorali, brandisce la vicenda della
Betafence come una delle più importanti gesta politiche – se non addirittura una vittoria -
portate in Parlamento dall’onorevole rappresentante e dal suo partito.
La prima volta abbiamo assistito ad un semplice post su Facebook in cui viene riproposta
l’interrogazione parlamentare del 30 luglio 2020: una caduta di stile, pensavamo, che
abbiamo lasciato correre per non incorrere in inutili strumentalizzazioni.
Ma c’è una seconda e per rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentiamo e
per amore di verità, ci troviamo costretti a rispondere.
Nel comunicato, infatti, Zennaro dichiara: “con il supporto della Lega siamo riusciti ad
essere presenti in tutti i tavoli, portando anche le istanze di Tortoreto, come quella delicata
della crisi aziendale della Betafence”.
Troviamo oltremodo strumentale utilizzare la vertenza della Betafence di Tortoreto. La
situazione della Betafence non è affatto conclusa o “sistemata” e le istanze di Tortoreto
sono rimaste lì dove sono partite. Lo abbiamo detto e scritto in tutte le salse. In questo
momento infatti, giusto per aggiornare l’Onorevole, che non vediamo e sentiamo da
moltissimo tempo, le percentuali di solidarietà (e quindi di riduzione di orari e quindi di
salario) sono altissime e si sta andando incontro ad uno smantellamento della fabbrica, a
cominciare dalla vendita dei beni mobili ed immobili. Nell’ultimo incontro in Regione con i
rappresentanti istituzionali dello stesso partito di Zennaro abbiamo rappresentato per filo e
segno le forti criticità e le nostre preoccupazioni.
Le passerelle politiche in Betafence ci sono state solo nei giorni immediatamente
successivi la comunicazione di delocalizzazione, datata 29 luglio 2020, quando i lavoratori
erano in presidio permanente fuori i cancelli. Non a caso, l’interrogazione parlamentare di
Zennaro è del 30 luglio 2022, il giorno dopo la nefasta notizia. Non ricordiamo ulteriori
interessamenti, allora e nel corso di questi due anni, da parte dell’Onorevole.
In ultimo, ma non per importanza, per amore di verità denunciamo un falso storico: il 30
luglio 2020, l’onorevole Zennaro non era ancora convogliato nel partito che oggi
rappresenta e per il quale si è candidato, ma era da poco passato da un movimento a un
gruppo misto. Inoltre, ricordiamo a noi stessi che, in quel periodo, al Ministero dello
sviluppo economico si sono susseguiti due interlocutori e rappresentati fondamentali, se
solo avesse voluto: la sottosegretaria Todde, facente parte del movimento originario di
Zennaro, e poi il Ministro Giorgetti, facente parte del partito di approdo. Insomma, spazi
per agire ce ne erano eccome. Eppure oggi ci ritroviamo a difendere con i denti quella
poca attività lavorativa che è rimasta. Rimasta solo grazie all’azione compatta e coesa
delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno fatto grande il nome della Betafence. E a quei
tavoli a cui fa riferimento non lo abbiamo mai visto, né con il movimento originario né in
quello intermedio né tanto meno con quello di approdo.
Che sia di monito per tutti i candidati, di ogni colore politico: fatevi la vostra campagna
elettorale, ma non sulla pelle dei lavoratori.

I Segretari provinciali
Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil di Teramo
Marco Boccanera, Natascia Innamorati e Gianluca Di Girolamo