Partirà una forte azione di sensibilizzazione istituzionale contro i rischi per la salute per migliaia di lavoratori e lavoratrici delle fabbriche teramane messi in ginocchio dall'eccessivo caldo e dai livelli di umidità che, solitamente, sfuggono alle rilevazioni tecniche commissionate dalle aziende. E' sicuramente uno dei risvolti più importanti dell'incontro che si è svolto nel pomeriggio di oggi tra il Prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo, ed il segretario provinciale della Fim Cisl, Marco Boccanera, accompagnato da Gino Mossini, RLS di un'azienda metalmeccanica della Valle del Tubo (i due insieme nella foto). Un incontro, quello di oggi, giunto a seguito dell'articolo dello scorso 4 giugno (LEGGI QUI) in cui Boccanera, apprezzando ogni riferimento alla Costituzione fatto dal Prefetto Stelo nel suo intervento in occasione della Festa della Repubblica, lo invitava a "tornare tra la gente, con noi, per affrontare il tema della sicurezza sociale, della sicurezza nei luoghi di lavoro, della tutela degli articoli cardine della stessa Costituzione, come l'articolo, 4, 36 e 32".
E proprio di sicurezza nelle fabbriche e di un'urgente azione presso la parte datoriale in seno a Confindustria si è discusso oggi. Riflettori puntati sull'emergenza-caldo che miete malori nelle fabbriche: "Ci ha graziato questo mese di giugno ma il caldo arriva e quando arriva, si porta dietro rischi che purtroppo, nonostante le segnalazioni e le denunce continue, vengono sottovalutati e snobbati da diverse aziende", ricorda Boccanera. Si perchè nelle fabbriche ci sono sempre più over-50, ci sono persone infartuate, ci sono donne in menopausa. "E' un mix di fattori che determina l'aumento delle malattie professionali, da un lato, ed una scarsa attenzione e sensibilizzazione, dall'altro", prosegue. Senza parlare poi del tema infortuni e morti sul lavoro. Inevitabilmente è corso il pensiero a Tonino Fanesi, l'operaio morto in fabbrica l'estate scorsa e che ha lasciato moglie e tre figli. I sindacati hanno lavorato alacremente a quel Protocollo per la Sicurezza che è stato sottoscritto pochi mesi fa e che ha bisogno di un impulso concreto, fattivo, operativo. Perchè scrivere un'intesa non basta quando i dati restituiti dalle cronache sono sempre meno incoraggianti.
Il Prefetto Stelo è stato disponibilissimo all'ascolto: "E' stato un confronto franco con una persona altamente preparata e particolarmente informata, molto molto attento all'attualità e questo ci incoraggia a proseguire in una collaborazione che porti ad una presa di coscienza del tema-Sicurezza da parte di tutti, in primis da parte dei datori di lavoro. Chi risparmia o glissa sulla Sicurezza dei propri lavoratori non fa il bene dell'impresa, questo è certo" aggiunge il segretario della FIM. Si sciopererà anche a Teramo il prossimo 10 luglio. Cisl, Cgil e Uil sosteranno proprio davanti alla Prefettura per sollecitare interventi chiari e concreti per le vertenze del territorio che, tra azienda già chiuse ed altre a rischio, potrebbero mandare a casa ben 4000 lavoratori e lavoratrici teramani. Un rischio da scongiurare, tutti uniti. Con meno slogan e più operatività. E sapere che il Prefetto Stelo ha confermato, ancora una volta, l'intenzione di fare tutto ciò che è nelle sue prerogative per richiamare alle proprie responsabilità parti sociali, Istituzioni e parti datoriali è un segnale molto forte. E che fa ben sperare.
Paola Peluso