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autostrada dei parchi 776x437Dal primo gennaio 2024 Strada dei
Pachi tornerà a gestire le autostrade A24 e A25: l'ufficialità è
stata sancita con l'approvazione, da parte del Senato, del Dl
Anticipi in seno al quale è stato inserito l'emendamento firmato
dalla maggioranza di centrodestra che reintegra la Spa del
gruppo industriale abruzzese Toto. La società subentra così ad
Anas che aveva ripreso in mano il timone il primo agosto 2022.
A estromettere Strada dei Parchi era stato il governo Draghi
che il 7 luglio 2022 aveva revocato in danno la concessione, in
scadenza nel 2030, per gravi inadempienze nella manutenzione: il
provvedimento era stato impugnato dal privato che aveva
rigettato le accuse, poi ribaltate dai tribunali di Teramo,
L'Aquila e Pescara che hanno assolto i dirigenti di SdP dalle
contestazioni di non aver fatto manutenzione e aver causato
l'ammaloramento delle strutture: sulla decisione pesava anche il
verdetto finale della Corte Costituzionale a cui aveva inviato
gli atti il Tar Lazio dopo che ad esso si era rivolta Sdp.
L'emendamento è conseguenza di un'intesa trovata dopo mesi di
trattative tra la società e il ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti: tra le altre cose, l'accordo, che allunga la
concessione al 2032, azzera il maxi contenzioso legale
cominciato nel 2018 dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova,
costituito da oltre 100 cause. Il Governo verserà nelle casse di
Strada dei Parchi una provvisionale di 500 milioni di euro (una
nel 2023 e una nel 2024), decisa dal tribunale di Roma: inoltre,
è prevista la compensazione del debito con Anas, stimato in 800
milioni.
Il Governo risparmierebbe oltre un miliardo di euro: infatti,
dovrà versare la provvisionale di 500 milioni in due rate, una
nel 2024 e una nel 2025, con ulteriori circa 800 milioni di euro
compensati, costituiti dal debito di Sdp nei confronti di Anas.
Nell'intesa è previsto il blocco della tariffa fino al 2032 ai
valori del 2017 e il nuovo piano economico finanziario (Pef).
Strada dei Parchi, costretta al concordato, tornerà in bonis e
l'intero gruppo, che conta circa 1500 lavoratori, potrà avere
una boccata di ossigeno.