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"Forse è a causa dei tanti problemi che ha nella sua Teramo, e della difficoltà a risolverli. Ma il maldestro tentativo di deviare l'attenzione facendo paragoni con Giulianova, che peraltro non reggono, fa pensare che il sindaco Brucchi sia masochista. Perché per la seconda volta ci chiama in causa sbagliando di nuovo in quanto a Giulianova, anche relativamente alla TARI, si spende di meno”. Il sindaco Francesco Mastromauro esordisce così replicando a quanto sostenuto dal  primo cittadino di Teramo, Maurizio Brucchi, secondo il quale a Teramo ci sarebbero state notevoli diminuzioni della TARI contrariamente a Giulianova dove, sempre a detta di Brucchi, gli aumenti avrebbero toccato il 200%. “Facendo un raffronto tra le tariffe non domestiche dei due Comuni”, dichiara Mastromauro, “a Teramo ben 18 categorie su 30 pagano di più rispetto a Giulianova. Limitiamoci ad alcuni esempi. Pizza al taglio ed orto-frutta su una superficie di 50 mq. a Teramo si pagano 878 euro, a Giulianova 810. Per quanto concerne i ristoranti, le pizzerie ed i pub su una superficie di 200 mq., a Teramo i titolari spendono 3.158 euro mentre i loro colleghi a Giulianova 2.880. E ancora: per un locale di 50 mq. le parrucchiere e le estetiste teramane sborsano 355,50 euro mentre le colleghe giuliesi pagano 284 euro. Un negozio di abbigliamento di 150 mq. paga 1.012,50 euro se ubicato a Teramo, 846 euro se presente a Giulianova.  Per quanto concerne invece le utenze domestiche – prosegue Mastromauro - gli aumenti si assestano ad un massimo del 20% considerando soprattutto che tantissimi non ci sarà  alcun aumento, e in molti casi si avrà anzi una diminuzione. Anche qui è importante fare un esempio. Se nel 2013 con la TARSU un nucleo familiare composto da due persone e dimorante in un appartamento di 100 mq. pagava 246 euro, nel 2014 con la TARI pagherà 240 euro. Situazione invariata invece per 3 componenti con un appartamento di 120 mq. Il sindaco Brucchi parla di diminuzioni a Teramo, ma dimentica di dire che nella sua città da anni vengono applicate tariffe molto più alte rispetto a quelle di Giulianova. E ciò perché già nel 2012 e nel 2013 il Comune di Teramo ha applicato quanto previsto dalla normativa Tia/Tares, vicine di casa dell’attuale Tari. Il Comune di Giulianova, invece, nonostante dal 2013 fosse in vigore la Tares, ha continuato ad applicare su concessione normativa la Tarsu, così contenendo gli aumenti ad un massimo del 17%. Incrementi dovuti al fatto che è stata aumentata, non per nostra volontà, la percentuale di copertura del costo del servizio di smaltimento rifiuti fino al 90% della spesa. A questo punto – conclude il sindaco Mastromauro - consiglio vivamente al collega Brucchi, per evitare di fare ancora autogoal, di occuparsi, come è giusto che sia, dei problemi che angustiano la sua città. Che, lo ricordo, in base ai dati dell’ufficio studi della Cgia di Mestre, figura tra i sette capoluoghi di provincia italiani con i rincari più alti relativamente alla TASI. Senza contare poi, a conferma del forte divario nel costo della vita e nel diverso trattamento riservato ai cittadini, che i buoni pasti negli asili teramani costano 4,40 euro contro i 2,60 di Giulianova”.   FRANCESCO MASTROMAURO