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gran_sasso.jpegIl progetto per la messa in sicurezza del sistema acquifero del Gran Sasso andrà adeguato alla normativa dei lavori pubblici entrata in vigore nel 2023. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha presieduto la Cabina di coordinamento e di verifica circa lo stato di avanzamento degli interventi di messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. La riunione ha permesso di fare il punto della situazione e di ascoltare per la prima volta la relazione del nuovo Commissario Straordinario Pierluigi Caputi, al termine del lungo iter burocratico di insediamento che si è svolto nei mesi scorsi.
Obiettivo è quello di rendere compartimenti stagni i tre sistemi non naturali del Gran Sasso: acquedotto, laboratorio di fisica nucleare e autostrada. Lavori che verranno eseguiti con la necessità di tutelare la risorsa acqua e quindi continuare a rifornire le popolazioni aquilane e teramane durante lo svolgimento dei lavori. Per questo dovranno essere effettuate opere esterne e preliminari rispetto al traforo. Sul versante teramano si dovrà intervenire con un intervento migliorativo del potabilizzatore di Casale San Nicola, mentre sul versante aquilana sanno migliorate le condutture.
“Ci impegneremo con i ministeri competenti per poter avere a disposizione i fondi necessari per completare la messa in sicurezza del Gran Sasso, che rimane un obiettivo primario che stiamo perseguendo”, ha commentato il presidente Marsilio.