Siamo qui per denunciare a gran voce e con incontenibile dissenso tutte le avverse circostanze che si sono abbattute sulla dimenticata stazione turistica di PRATI DI TIVO.
Noi rappresentiamo le attività produttive del territorio, a vocazione turistica…
Così abbiamo sempre creduto fino a qualche tempo fa, certi di poter operare su un territorio di eccellenza e di grande pregio qual è il GRAN SASSO D'ITALIA, sicuri di avere al nostro fianco le istituzioni e le amministrazioni pubbliche, ma con l'ultimo evento è emersa ancora una volta la totale incapacità di chi dovrebbe tutelare la sicurezza delle nostre strade. Risulta incomprensibile come si possa concepire un' ordinanza che preveda il passaggio di residenti, operatori di attività commerciali e turistiche e mezzi di soccorso senza adeguata sorveglianza e viene spontaneo chiedersi come una strada possa rimanere aperta solo a determinate categorie persone.
Negli ultimi anni abbiamo riscontrato solo problemi molto complessi dei quali non siamo noi competenti per trovare soluzioni e puntualmente sono le nostre attività a pagare un prezzo ormai insostenibile, sia in termini economici che in termini di dignitosa presenza sul territorio .
In primis la manutenzione delle strade come la strada Intermesoli / Fano Adriano, chiusa da oltre 15 anni e per la quale sono stati sbandierati lavori di apertura e spesi milioni di euro per progetti eseguiti a metà che di fatto non hanno consentito l'apertura che avrebbe ovviato questa chiusura, come avvenuto già in passato.
Per non parlare dell'annosa questione degli impianti di risalita che ormai ci caratterizza in negativo nonostante le ingenti somme europee elargite per impianti, attrezzature e sicurezza e che oggi restano chiusi per evidenti carenze manageriali .
Oltre ai 2 milioni di euro spesi per l'acquisto e la messa in opera degli o'bellix, che consentirebbero di mitigare il rischio valanghe e mettere in sicurezza l'intero territorio, ad oggi inutilizati.
Avremmo dovuto avere nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga un partner per le attività turistiche invece riscontriamo soltanto abbandono e disinformazione, cattiva manutenzione della sentieristica là dove è rimasta, punti informativi chiusi e ridotti a ruderi decadenti.
Da ultimo si riscontra che la RUZZO RETI, pur prelevando il 70% dell’acqua dalla nostra montagna, non garantisce un adeguato servizio( in diverse occasioni gli operatori hanno dovuto subire disservizi in piena stagione).
Chiediamo che gli enti preposti,le istituzioni competenti e gli amministratori prestino attenzione in maniera continuativa al nostro territorio,che merita di tornare ad essere una delle stazioni turistiche più importanti del centro Italia, e non rendano dichiarazioni strumentali solo in occasioni di eventi eccezionali. E' la denuncia pubblica degli operatori del territorio sul posto della strada chiusa.