È una storia di contrappesi a macroscala quella che andrà a caratterizzare il sistema barico circolatorio della seconda parte della settimana o, se lo vogliamo mettere dal punto di vista scolastico, sarà un po' come studiare fisica a livello emisferico puntando sul concetto del moto pendolare.
Volendo scomodare Umberto Eco e prendere in prestito il titolo di un suo famoso romanzo, potremmo tranquillamente affermare che il prossimo fine settimana avremo a che fare con un pendolo ma più che di Foucault , dal famoso scrittore annoverato, con un pendolo di fuoco.
Secondo il Meteorologo Stefano Bernardi, infatti, la discesa di una fredda saccatura ad ovest della penisola iberica produrrà una contro risposta dinamica uguale ma contraria.
Questo significherà che ad una azione fredda a largo delle coste portoghesi corrisponderà una reazione calda di origine sahariana verso il territorio italiano.
Apprestiamoci a vivere quindi una seconda e vivace fase sabbiosa a livello atmosferico. Un'evenienza che se da un lato produrrà fastidiose reazioni respiratorie, dall'altra porterà sul territorio italiano tonnellate e tonnellate di pulviscolo dall'alto potere fertilizzante.
Ma a proposito di sabbia sahariana.
Sospinta dallo scirocco, il carico totale di sabbia (su tutta la colonna atmosferica) di alcuni giorni è stato pari a 4 grammi per metro quadrato. Al Nord-Ovest l'episodio di precipitazioni colorate (neve dai 1800 m circa) è stato uno dei più marcati dell'ultimo ventennio, ricordando forse quello del 21 febbraio 2004 che fu straordinario soprattutto sulle Alpi Marittime. Si tratta di un fenomeno naturale, perfino importante per gli assetti degli ecosistemi poiché, come detto, la deposizione di polvere sahariana fertilizza il suolo con rilevanti apporti di fosforo, elemento chiave per lo sviluppo delle piante.