Costruire nuove carceri, in Italia, «è molto difficile, ci sono tanti vincoli..». Di fronte all'emergenza sovraffollamento però - con un indice che sfiora il 129 per cento e la violenza che monta dietro le mura, tra suicidi in crescita e incidenti tra detenuti e agenti penitenziari - il governo si trova costretto a muoversi.
Nove strutture saranno costruite per trovare nuovi spazi ai detenuti. Vere e proprie carceri, oppure padiglioni che sorgeranno al fianco degli attuali istituti per ospitare un totale di 2.262 posti extra.
Ad annunciare l'accelerazione è il ministro della Giustizia, rispondendo a un'interrogazione scritta della senatrice del Movimento Cinque Stelle Barbara Floridia sui suicidi in cella. Nordio parte dai numeri, drammatici. Numerosi, in questi mesi, gli interventi dello stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul tema emergenza carceri. Un'emergenza che è diventata sempre più urgente visto il numero di suicidi nelle carceri che non accenna a diminuire, anzi.
Sono 61mila gli italiani che stanno scontando una pena detentiva. Ma solo 51mila i posti ufficialmente previsti nelle piante carcerarie. Diecimila persone in più (ma sono stime a ribasso) bastano a dare il polso della situazione. Spazi ristretti, convivenze forzate in pochi metri quadri, condizioni precarie che alimentano tensioni e depressione dietro le sbarre e rendono la vita impossibile alla Polizia penitenziaria.
Di qui il piano del governo. Mentre si cercano vie alternative per ridurre l'affollamento - accordi bilaterali con Stati stranieri, percorsi per affidare alle cooperative i detenuti prossimi all'uscita ma anche e soprattutto un freno alla detenzione cautelare - procede spedita la costruzione di nuovi spazi.
Dove? Roma e Milano, Cagliari e Sulmona, Brescia e Forlì. È ancora Nordio a tracciare la mappa dei cantieri. In alcuni di questi c'è già stato il taglio del nastro del governo. Come a Cagliari, il capoluogo sardo che andrà al voto a giugno e il 20 marzo ha inaugurato un padiglione da 92 posti della casa circondariale. Saranno tutti per i detenuti al 41-bis: mafiosi recidivi e pericolosi. È già operativo, sulla carta. Nei fatti, bisogna trovare gli agenti penitenziari per sorvegliare il padiglione: il regime 41-bis, come è noto, richiede un alto numero di poliziotti per garantire la sorveglianza continua. Nordio prosegue la conta, scrive oggi Il Messaggero. Duecento posti in più a Sulmona, il carcere recentemente travolto da uno scandalo per un traffico di cellulari e perfino stupefacenti che circolavano liberi tra i detenuti, con la complicità di alcuni dirigenti. Altri ottocento posti letto saranno presto pronti a Milano e Roma: quattrocento nel carcere di Opera, altrettanti a Rebibbia, nel nuovo complesso dell'istituto romano. E nuovi spazi si ricaveranno in Emilia-Romagna, duecento posti a Bologna, duecentocinquanta a Forlì. Ancora al Nord: Bollate, Gorizia, Pordenone. Ruspe al lavoro, garantisce Nordio.