• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

VALERIODIMATTIACamerieri di sala e baristi, ma anche sommelier, maitre e pizzaioli restano ancora quasi introvabili: a pochi giorni dal via della stagione turistica
2024, sulla costa abruzzese e teramana i cartelli 'cercasi personale' si trovano all'ingresso di tanti bar, gelaterie, ristoranti, pizzerie e locali.
"La carenza di personale è diventata strutturale, io stesso
ho deciso di adattarmi riducendo il numero di coperti nella mia
attività. Il problema lo viviamo tutto l'anno, ma in estate si
acuisce": a parlare è Valerio Di Mattia, presidente
dell'associazione dei ristoratori abruzzesi Aria e della
Fipet-Confesercenti TERAMO che rappresenta gli esercizi pubblici
e turistici, oltre che titolare di un ristorante sul lungomare
di Alba Adriatica.
A sentire Di Mattia, la cancellazione del reddito di
cittadinanza dall'inizio di quest'anno non sembra aver risolto
il problema. "Magari sono aumentate le persone che vengono a
proporsi per lavorare - ha sottolineato - qualche apprendista in
più effettivamente si trova. Ma non basta per soddisfare le
necessità. La fatica maggiore si fa nell'attrarre figure
qualificate, non si trovano più le professionalità. Manca
proprio un ricambio generazionale, nella ristorazione e nei
servizi sembra di rivivere quanto accaduto nelle campagne negli
anni '60: c'è un buco, gli italiani non vogliono più lavorare in
sala o dietro al bancone di un bar. Questi lavori non hanno più
appeal, a differenza per esempio della cucina. Lo spartiacque è
stata la pandemia, da lì sono nate le difficoltà. Prima i
ragazzi lavoravano in estate e imparavano un mestiere per il
futuro. Ora non succede più: il fenomeno richiede un'analisi
complessa, le cause sono diverse".
"Gli stipendi sono migliorati - ha ricordato Di Mattia -
quello dei salari è un falso problema. Resta forse la questione
degli orari, ma sempre più attività stanno andando incontro ai
lavoratori riducendo l'orario spezzato e prevedendo, come nella
ristorazione, turni unici a pranzo oppure a cena. É necessario
riformare il settore dei servizi, dalle scuole e fino alle
nostre aziende, per ridare stimoli ai giovani".