Scoperta truffa di circa 50 milioni di euro, realizzata da un gruppo criminale, con base in tre capoluoghi campani, finalizzata alla richiesta di crediti d’imposta relativi ai bonus sulle ristrutturazioni. Nello specifico, le indagini, svolte su scala nazionale dalle Fiamme Gialle sugli incentivi previsti dal “Bonus Facciate” e dal “Superbonus 110%”, hanno messo in luce un meccanismo di frode, collaudato nel tempo, che prevedeva l’emissione di fatture per lavori mai eseguiti, maturando i relativi crediti d’imposta. Una truffa che coinvolge titolari di imprese individuali - otto di queste operative in Abruzzo - con difficoltà economiche, ai quali venivano ceduti i crediti e, dietro la promessa di un compenso, provvedevano ad adempiere a tutte le operazioni necessarie (apertura partita I.V.A., consegna delle credenziali di accesso del sito dell’Agenzia delle Entrate e del conto corrente postale) finalizzate all’acquisizione delle spettanze, maturate illecitamente nei cassetti fiscali delle ditte, per monetizzarle presso le Poste Italiane. La ricostruzione di tutta la filiera dei numerosi trasferimenti di crediti fittizi, operata dalla Finanza, si attesta a circa 90 milioni di euro, qualificati, dal Sostituto Procuratore di Chieti titolare delle indagini, come ipotesi di riciclaggio e pertanto passibili del provvedimento di urgenza, convalidato dal GIP del Tribunale di Chieti, di sequestro preventivo dei crediti fiscali ancora presenti e non monetizzati e la denuncia a piede libero, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e riciclaggio, a 16 indagati di cui dieci campani, cinque della provincia di Chieti ed uno di nazionalità rumena.