Il problema della sicurezza in alcuni
luoghi sta danneggiando il sistema turistico abruzzese già gravato
da condizioni stagionali complesse". Così il presidente di
Federalberghi-Confcommercio ABRUZZO, Giammarco Giovannelli,
insieme ai presidenti di Pescara, Daniela Renisi, di Chieti,
Caterina Celenza, e dell'Aquila, Alberto Capretti. Durante il
vertice di Federalberghi, Giovannelli ha affermato: "È innegabile
che alla base vi sia un problema generale di disagio giovanile,
che tuttavia risulta più aggressivo e accentuato nelle località
che centralizzano il divertimento notturno come elemento primario
della vocazione turistica. Gli effetti della degradazione della
proposta creano un'immagine negativa del territorio e causano
danni e pericoli concreti spesso denunciati da turisti e comunità
residenti. Episodi di violenza e degrado, spesso conseguenti
all'abuso di alcolici persino tra i giovanissimi, non sono
limitati al Teramano, ma si verificano anche nel Pescarese, nel
Chietino e nell'Aquilano. In troppi casi si palesano situazioni
totalmente fuori controllo".
Passando alle soluzioni, Giovannelli prosegue: "Alla base c'è una
scarsa programmazione dei territori sul tema della sicurezza del
divertimento. Abbiamo più volte allertato le forze dell'ordine, a
partire dalle Prefettura e Questure che ringraziamo per
l'opportunità di ascolto e collaborazione che ci hanno concesso.
Serve un progetto serio e pluriennale sul fenomeno, che coinvolga
soprattutto i comparti produttivi del territorio posti in sinergia
con le pubbliche amministrazioni. È necessario un approccio
responsabile. Purtroppo, notiamo in alcune realtà atteggiamenti
inspiegabilmente inadeguati da parte di chi, anziché agire,
continua a negare l'evidenza dei fatti oggettivi. Arriviamo al
paradosso di vedere criticate le rappresentanze ufficiali dei
settori produttivi aderenti al CNEL oltre che rappresentative
nelle Camere di Commercio Italiane che affrontano responsabilmente
le problematiche evidenti su specifici territori. Non è possibile
assistere alla facile politica della lontananza e della ricerca
del 'capro espiatorio' mentre le Categorie chiedono un focus sulla
cooperazione ed il finanziamento di progetti volti a risolvere il
problema della sicurezza e del decoro turistico".
Giovannelli conclude con una riflessione: "Siamo più che propensi
ad incassare una imposta di soggiorno raddoppiata e quindi versata
nelle casse comunali, chiediamo anche di poter vedere impiegate
una parte di quelle risorse importanti per progetti attinenti alla
Sicurezza dei singoli comuni. Per fortuna, non mancano esempi
positivi. Questo è un momento delicato per l'economia turistica e
per tutto il suo indotto. Non possiamo permetterci di essere
percepiti come territori pericolosi e impreparati nell'accoglienza
dei nostri ospiti. Non lo siamo mai stati. Non è la nostra storia.
Abbiamo bisogno di interlocutori ed amministratori che siano
consapevoli, preparati e disponibili. Per questo motivo chiediamo
di attivare tavoli di programmazione strategica con largo anticipo
sulla stagione 2025. Chi non ha lo spirito di agire con buon
senso, chi continua purtroppo a nascondere la realtà con la bugia
del 'tutto va bene' e del 'mal comune mezzo gaudio', dovrebbe
iniziare a pensare di non occuparsi di turismo e lasciare spazio a
condizioni amministrative maggiormente propositive, risolute e
risolutive".