"La morte dell'orso, in piena
stagione degli amori, va attribuita a una competizione
intraspecifica, analoga ad altri episodi registrati in passato
nel Parco, che ha visto soccombere uno dei due orsi adulti,
debilitato dall'infezione". È quanto emerge dalle risultanze
dell'analisi necroscopica effettuata sull'orso di circa 10 anni
trovato da alcuni escursionisti lo scorso 8 giugno, nella
vicinanze della foresta demaniale regionale "Chiarano-Sparvera",
nel territorio di Scanno. L'esame ha escluso colpi di
arma da fuoco e ha confermato le prime indiscrezioni sulla lotta
tra plantigradi.
"La RX total body, svolta preliminarmente presso la facoltà
di medicina veterinaria dell'Università di Teramo, ha consentito
di escludere la morte per arma da fuoco, così come gli specifici
esami tossicologici condotti dall'IZS hanno consentito di
escludere la morte per avvelenamento - conferma il Parco
Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm) - Il referto
conclusivo dell'Istituto Zooprofilattico (Izs) conferma che
l'orso 'presentava numerose lesioni da trauma, riscontrate
principalmente sulle regioni della testa e del collo,
compatibili con aggressione da conspecifici".
La presenza di almeno un altro esemplare, maschio, è stata
confermata anche dal rinvenimento, nell'area circostante, di
numerosi ciuffi di pelo, che l'esame del dna ha attribuito a due
esemplari diversi, entrambi maschi. "Si è evidenziata inoltre
una peritonite associata a setticemia che ha contribuito alla
causa del decesso" fanno sapere dal Parco.