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museo-del-gatto.jpgDopo anni di silenzio, torna a far parlare di sé il Museo del Gatto. Un’iniziativa promossa da un comitato spontaneo animerà Casa Urbani il 29 e 30 luglio con eventi, mostre e visite guidate per bambini e adulti.

Come un inatteso colpo di teatro nel cuore dell’estate teramana, il Museo del Gatto – da tempo in letargo – si prepara a riaprire le sue porte per una due giorni di attività culturali. A riportarlo in vita è un comitato spontaneo che ha organizzato l’evento “Museo del Gatto – Immagini in mostra”, patrocinato dal Comune di Teramo, ma interamente gestito dal gruppo promotore.

La notizia è stata ufficializzata da una delibera comunale pubblicata all’Albo Pretorio, in cui si legge che l’obiettivo dell’iniziativa è “rivitalizzare lo spazio museale favorendone la conoscenza e la diffusione attraverso cataloghi, relazioni, conferenze ed esposizioni”. L’intento è quello di far conoscere la collezione composta da circa 600 oggetti a tema felino – ceramiche, sculture, cartoline, libri, incisioni – raccolti nel corso degli anni dal professor Paolo Gambacurta, cui il museo è intitolato.

Non solo esposizioni: l’iniziativa prevede anche momenti pensati per i più piccoli, con visite guidate dedicate per familiarizzare con lo spazio museale e imparare a rispettarlo divertendosi. Il tutto nel suggestivo scenario di Casa Urbani, nel cuore del centro storico, preziosa testimonianza dell’edilizia teramana medievale.

Il Museo del Gatto fu inaugurato nel dicembre 2016 e suscitò subito curiosità e interesse per l’originalità della proposta. L’allestimento fu curato dall’architetta Maria Antonietta Adorante, mentre la collezione venne resa fruibile grazie alla dedizione della sorella del collezionista, Rita Gambacurta.

Negli anni, tuttavia, la struttura è caduta nell’oblio. “Peccato – commentano alcuni cittadini – perché avrebbe potuto essere uno spazio vivace e originale”. Le idee non sono mai mancate: eventi a tema, concorsi letterari, reading poetici, mostre fotografiche, musica dal vivo. Tutte iniziative che, se organizzate con continuità, avrebbero potuto fare del Museo del Gatto un piccolo gioiello culturale e turistico.

La presentazione del progetto è affidata a Maria Pia Gramenzi, riferimento del comitato spontaneo promotore, da sempre attiva nella valorizzazione delle realtà meno conosciute del territorio. Con questa iniziativa si spera di rimettere al centro dell’attenzione cittadina una realtà museale singolare e affascinante, con l’auspicio che non si tratti solo di un ritorno temporaneo ma dell’inizio di un nuovo ciclo vitale.