C’è un posto incantato nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga dove all’alba le fredde acque della cascata scivolano sulle rocce levigate del fiume, mentre l’aria fresca della valle risale sul ripido crinale roccioso.
Qui, a Farindola nell’Area faunistica del Parco, a trenta anni dall’istituzione dell’Ente, si ripete un’antica magia, la nuova nascita di cuccioli di camoscio.
Quest’anno due nuove vite sono arrivate a fine maggio: Gran Sasso e Laga, i piccoli Camosci.
Ogni mattino, nelle prime luci dell’alba, tra le cinque e le sei, raggiungono il crinale per respirare l’aria sottile della montagna. Giocano, saltano, si rincorrono come ogni cucciolo felice, si nutrono dalla mamma mentre il sole all’orizzonte comincia a salire nel cielo.
Poi scompaiono all’improvviso, tornano nel bosco fitto e misterioso insieme a tutto il branco.
Non sanno che da alcuni giorni il potente e furtivo obiettivo di Gino Damiani li ha ripresi da lontano, in controluce senza disturbarli.
“In questi tristi giorni di guerra”, dichiara il Presidente del Parco Avv. Tommaso Navarra,“i piccoli camosci ci ricordano il valore della vita che nessuno si deve permettere di arrestare. Le rare immagini ci mostrano i primi giochi dei cuccioli di Camosci insieme agli adulti, in un continuo rinnovarsi di colori tra luci siderali e ombre nerastre, che ci ricordano un monito di Goethe: “la chiarezza è una giusta distribuzione di ombre e di luci”.
Gli ultimi individui di Camoscio appenninico erano stati abbattuti sul Gran Sasso nel 1892. Sono tornati dopo un secolo grazie ad una straordinaria opera di reintroduzione.
A trenta anni dall’istituzione del Parco la popolazione del Camoscio ha superato i mille individui. Grazie alla rigida tutela ed a un continuo monitoraggio possiamo affermare che il Parco ha centrato la sua missione finalizzata alla conservazione della biodiversità.
“Vogliamo credere”, prosegue il Presidente,“che la straordinaria tenerezza dei cuccioli che provano a rincorrersi continuamente possa rappresentare il migliore esempio di conservazione e gestione faunistica di un Parco Nazionale. Il Trailer di Rachele Di Fabrizioinedito che presentiamo ci mostra le prime apparizioni dei piccoli camosci; non finiremo mai di impegnarci per strappare dall’estinzione le specie più minacciate che vivono all’interno dei Parchi. Buona vita ai camosci, buona vita al Parco,buona vita a tutta la nostra straordinaria Comunità millenaria che sa custodire in pace il Creato!”