Sabato scorso si è tenuto un sit-in ai Prati di Tivo, incentrato sulla delicata situazione degli impianti di risalita. All’iniziativa hanno preso parte i sindaci di Pietracamela, Crognaleto e Fano Adriano. Durante l’incontro, il primo cittadino di Fano, Luigi Servi, ha accolto con entusiasmo la proposta – avanzata dal collega di Crognaleto – di dar vita a un’Unione dei tre Comuni dell’Alta Valle del Vomano. Tuttavia, ha sottolineato come sia prioritario ripristinare la viabilità tra Fano Adriano e Intermesoli prima di valutare eventuali nuovi collegamenti.
Una posizione, questa, che ha sollevato la reazione critica dei consiglieri di opposizione del Comune di Fano Adriano, Angelo Mastrodascio, Adina Di Cesare e Marco Pisciaroli, che in una nota pubblica hanno espresso apprezzamento per l’idea dell’Unione tra Comuni montani, ma anche l’auspicio che si vada oltre: «Sarebbe una vera rivoluzione – scrivono – parlare non solo di unione, ma di una vera fusione tra Comuni, che porterebbe risparmi per lo Stato, semplificazione amministrativa e maggiori risorse, come già proposto anni fa dal nostro compaesano Battista Mazzetta».
IL NODO DELLA STRADA PANORAMICA
Più critiche le osservazioni sulla viabilità: secondo l’opposizione, le parole del sindaco Servi rischiano di alimentare una “contrapposizione inesistente” tra il collegamento Intermesoli–Fano e il progetto ben più ampio della Strada Panoramica del Gran Sasso, sostenuto da anni da un comitato composto da diversi paesi dell’area montana. «Ridurre la questione al solo tratto Intermesoli–Fano – osservano i consiglieri – significa certificare una mancanza di volontà di impegnarsi per un’opera vitale per l’intera montagna teramana, discussa fin dai primi del Novecento».
Il potenziamento della viabilità, prosegue la nota, migliorerebbe la sicurezza, la qualità della vita e l’accesso ai servizi essenziali nei borghi isolati, che potrebbero così rinascere grazie a una rete stradale continua e funzionale.
SBILANCIAMENTO TRA FANO E CERQUETO
I consiglieri denunciano inoltre una gestione amministrativa che definiscono “sbilanciata”, accusando il sindaco Servi di concentrarsi unicamente su Fano, a discapito della frazione di Cerqueto: «Ha vinto le elezioni per pochi voti – ricordano – eppure continua a ignorare sistematicamente Cerqueto». A sostegno delle loro affermazioni, i consiglieri portano un dato: «Dei fondi del PNRR, il 92% è stato speso per Fano e solo l’8% per Cerqueto».
Un segnale, secondo l’opposizione, di una politica “a trazione unilaterale”, che dovrebbe invece puntare a un riequilibrio nelle scelte per il bene dell’intera comunità.