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Si è svolta presso il Tribunale di Avezzano l’udienza pre-dibattimentale del processo a carico di Andrea Leombruni, accusato dell’uccisione dell’orsa Amarena, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Presenti in aula anche i rappresentanti dell’associazione Teramo Vivi Città, costituitasi parte civile con il presidente Marcello Olivieri e l’avvocato Elvio Fortuna.

All’avvio dell’udienza, la difesa dell’imputato ha sollevato due eccezioni: l’inammissibilità di tutte le costituzioni di parte civile e la nullità del decreto di citazione a giudizio. Il giudice si è riservato la decisione e ha rinviato la causa all’udienza del 18 luglio prossimo.

Teramo Vivi Città ha ribadito la propria posizione, confermando che, in caso di risarcimento, l’intera somma sarà devoluta al Parco Nazionale senza trattenere neppure le spese legali.

Nel frattempo, all’esterno del tribunale, si è svolto un sit-in organizzato da diverse associazioni animaliste. I manifestanti si sono radunati prima in Piazza Risorgimento e poi davanti al palazzo di giustizia, con cartelli e striscioni a sostegno della verità per Amarena e della tutela della fauna selvatica.

I fatti risalgono alla sera del 31 agosto 2023, quando l’orsa Amarena venne colpita a morte da un colpo di fucile nel territorio di San Benedetto dei Marsi. Secondo l’accusa, Leombruni avrebbe sparato senza alcuna valida giustificazione, rendendosi responsabile non solo dell’uccisione aggravata per crudeltà di un animale protetto, ma anche del reato di esplosioni pericolose in luogo abitato.