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Quella che sembrava una semplice infatuazione si è trasformata in un incubo per una ragazza di vent’anni e per sua madre. All’origine della vicenda, oggi al centro di un processo al Tribunale di Avezzano, ci sarebbe un sentimento non ricambiato. Una giovane donna di 23 anni, oggi imputata per atti persecutori, diffamazione aggravata e diffusione illecita di contenuti sessualmente espliciti, si era invaghita della vittima, coetanea, ma non aveva accettato il suo rifiuto. Nel corso di oltre un anno, secondo quanto ricostruito dalla Procura, la giovane avrebbe perseguitato la ragazza e sua madre con messaggi volgari, minacce e contenuti esplicitamente sessuali diffusi via social, in particolare su Instagram. In alcuni casi, avrebbe creato falsi profili e realizzato fotomontaggi pornografici, attribuendo alla vittima comportamenti sessuali mai avvenuti e infangandone la reputazione anche presso amici e conoscenti. A nulla sono valsi i tentativi della madre di difendere la figlia: anche lei è finita nel mirino della presunta stalker. Il processo si sarebbe dovuto aprire ieri, ma l’imputata non si è presentata davanti al giudice del tribunale di Avezzano. Secondo le informazioni in possesso della Procura, potrebbe trovarsi all’estero da mesi.