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Quattro aggressioni in un mese, tutte nei confronti di personale in divisa di Castrogno. L'ultima, oggi: un detenuto italiano M.C. di anni 34 tossicodipendente , affetto da patologie psichiatriche e infettive recidivo per analoghi comportamenti scorretti e aggressivi verso compagni e operatori penitenziari proveniente dalla Casa Circondariale di Pescara dalla quale era stato allontanato tempo fa per analoghi episodi, dopo aver litigato con il compagno di cella per futili motivi si è scaraventato con uno sgabello nei confronti di un Sovrintendente e un Ispettore di Castrogno che erano intervenuti per dividerli, colpendoli ripetutamente e costringendoli a far ricorso alle cure del Pronto Soccorso dell’ospedale di Teramo. L'elenco delle ultime aggressioni avvenute a Castrogno è l'ispettore Cleto Pallini, segretario del Sappe. Il 31 dicembre scorso una detenuta italiana di 20 anni, con problemi psichici e di tossicodipendenza, "si è scaraventata con uno sgabello verso gli agenti che cercavano di riportarla alla calma, colpendo alla testa un Ispettore". Nei giorni precedente al Natale un detenuto dell'Alta Sicurezza è stato più volte trasportato presso il reparto Psichiatria dell’ospedale civile di Teramo dopo aver tentato d’aggredire il personale di servizio e distrutto gli arredi della cella e in una circostanza e i sanitari hanno dovuto adottare il TSO (trattamento sanitario obbligatorio) per riportarlo alla ragione. E ancora: l'episodio del 4 dicembre quando un Sovrintendente è stato colpito alla mano con un manico di scopa da un detenuto italiano anche quest’affetto da gravi patologie psichiatriche appartenenti al circuito alta sicurezza che non voleva far rientro nella cella. "Questi  gravissimi episodi accaduti a distanza ravvicinata di tempo altro non sono che la punta di un iceberg di un problema, quella della gestione dei detenuti psichiatrici, mai risolto dall’Amministrazione Penitenziaria Regionale che si protrae da diversi anni, invero, solo a spot hanno annunciato l’allestimento di idonee stanze e reparti dove ubicare soggetti detenuti sofferenti di questa patologia  ma mai costruiti, lasciando l’ingrato compito di sorvegliarli, curarli  e contenerli senza alcun strumento  al povero personale della polizia penitenziaria che di certo non hanno la necessaria preparazione  professionale per farlo", torna a denunciare il Sappe. "Sarebbe auspicabile, vista l’escalation di aggressioni nei penitenziari italiani nell’ultimo anno che il Parlamento approva al più presto la legge per dotare le forze dell’ordine e in particolar modo la polizia Penitenziaria della pistola elettrica "TASER". Non solo, sempre la stessa Amministrazione non paga d’aver abbandonato a se stessa la polizia penitenziaria teramana, continuamente gli assegna tutti i detenuti ingestibili, molti dei quali con gravi patologie sanitarie e psichiatriche, detenuti questi che gli altri istituti abruzzesi non vogliono gestire, facendo di talché il carcere di Castrogno il “ricettacolo” regionale di detenuti ingestibili. Oramai i poliziotti teramani sono abituati a vivere sulla propria pelle certe vicende e sicuramente non si aspetta alcun ringraziamento da parte dei “Garantisti a intermittenza"  per il delicato compito svolto a tutela della sicurezza e del rispetto della legalità in un luogo dimenticato da tutti, tranne quando devono puntare il dito in occasione di presunte denunce di maltrattamento come la vicenda “Cucchi” purtroppo, ha insegnato", conclude il segretario Pallini. primo-piano_detenuto-tenta-il-suicidio-a-castrogno