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Il giorno 11 Febbraio 2015, i Frati Francescani dell’Immacolata, per disposizione del Commissario Apostolico, che ha deciso la chiusura della “Casa Mariana di Teramo”, hanno lasciato la cura della Chiesa di S. Domenico a Teramo, nonché quella della parrocchia di Rapino e della Cappellania di Rocciano di cui erano amministratori. La chiusura della Comunità è stata giustificata dalla “diminuzione dei Frati e per la partenza di alcuni religiosi” in Nigeria e nelle Filippine, venendo così meno il numero minimo per la costituzione di una “Casa Mariana”. Il vescovo di Teramo-Atri, Mons. Michele Seccia, ha delegato il parroco della Cattedrale di Teramo, don Aldino Tomassetti, per le “consegne di rito”. I Frati francescani erano arrivati a Teramo nel 2007, a seguito della convenzione stipulata con la Diocesi di Teramo-Atri ed avevano assicurato la cura pastorale della Chiesa di San Domenico e successivamente anche quella di Rocciano e Rapino. Per effetto di tale situazione non prevista, la Chiesa di S. Domenico resterà, nostro malgrado, temporaneamente chiusa, in attesa di trovare una soluzione che assicuri il ripristino dei servizi anche nelle chiese lasciate scoperte. “Sarà mia premura, nonostante le difficoltà siano tante a motivo della scarsità di sacerdoti – ha dichiarato Mons. Seccia – verificare le possibili soluzioni atte a riaprire appena possibile la Chiesa di S. Domenico ed assicurare la cura pastorale alle comunità di Rocciano e Rapino”. “Ringrazio profondamente – ha aggiunto – i Frati Francescani dell’Immacolata e i loro superiori  per il prezioso servizio reso alla Comunità della Chiesa di San Domenico ed alla Diocesi, consapevole che continueranno a fare bene nei luoghi dove il loro Ordine li vorrà destinare”. secciaok