Il gran giorno è arrivato. Dopo vari rinvii, domenica 21 luglio si svolgerà l’Assemblea dei
Soci della BPB per l’approvazione del bilancio 2018 e per il rinnovo delle cariche del
Consiglio di Amministrazione. Sarà una giornata fatidica: dagli esiti di quest’assemblea
dipenderà il futuro della Banca o meglio, se questa Banca avrà un futuro oppure no.
I soci, impoveriti dal crollo del valore delle azioni, saranno chiamati - sotto lo sguardo degli
ispettori di Banca d’Italia, presenti in funzione di osservatori - a decidere quale assetto dare
al governo del più grande gruppo bancario meridionale e dunque, in quale misura dare un
segnale di discontinuità ad un'azienda che, da cinque anni a questa parte, chiude in perdita la
sua gestione caratteristica.
Da settimane, si legge su testate giornalistiche, cartacee e digitali, di dimissioni, di tensioni
interne, di piani industriali: tutte notizie che girano sulla testa dei dipendenti senza che
nessuno abbia mai coinvolto le Organizzazioni Sindacali, mai sentito la necessità di
rispettare i dipendenti anziché rimproverarli, a torto, del fatto che non sorridono e, di
conseguenza, non producono abbastanza.
Ancora a poche ore dall’assemblea, una messe di articoli focalizzati su questo o quel
dirigente in lizza per il cda o sulle vicissitudini di clienti danneggiati ma, anche qui, nessuno
che spenda una parola in favore dei lavoratori e delle lavoratrici del gruppo e delle tremila
famiglie che da questi e queste dipendono (in moltissimi casi anche socie della Banca).
Il Gruppo Banca Popolare di Bari è un’azienda che crea occupazione sul territorio centro-
meridionale con presenze anche nel nord e da questo elemento nessuno deve prescindere.
Nessuno può e deve permettersi di giocare allo sfascio per mere questioni di poltrone,
nessuno può e deve giocare partite individuali sul filo del commissariamento.
In questo inquietante scenario, le Organizzazioni Sindacali aziendali sono e saranno solo a
tutela del lavoro e dei lavoratori e delle lavoratrici, in un contesto che tenga conto dei diritti,
del rispetto delle regole, della dignità delle persone, della qualità della vita in cui
formazione e merito siano gli elementi per la crescita professionale e il raggiungimento di
risultati sia stimolato non da becera aggressività ma dal riconoscimento reale e obiettivo
degli sforzi prodotti, nel rispetto delle norme e della clientela.
È giunto il momento che ognuno operi in ragione degli interessi collettivi, che prevalga il
noi a dispetto dell'io.
Bari, lì 20 luglio 2019
Segreterie O.d.C.
FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA
Gruppo Banca Popolare di Bari