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gianguidodalbertoIn questi giorni la difficile situazione di debiti e crediti relativi ai rapporti tra il Comune di Teramo e la partecipata Team è tornata ancora una volta in primo piano, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dall’ad Pietro Pelagatti che ha rivendicato il pagamento da parte dell’ente di 3 milioni di euro di vecchi debiti mai saldati, di cui 1.2mln non riconosciuti dal commissario. Somme che l’azienda reclama, minacciando in caso contrario di ricorrere al Tribunale. Una situazione debitoria difficile e tutt’ora irrisolta, soprattutto per un Comune con le casse vuote come quello di Teramo, e “lasciata in eredità dal centrodestra, che invece di affrontare la situazione ha preferito scaricarla sulle future generazioni e sull’amministrazione che verrà”, come sottolinea il candidato sindaco Gianguido D’Alberto.

Nel corso dei 9 anni di attività amministrativa, dai banchi dell’opposizione, D’Alberto ha più volte messo di fronte alle sue responsabilità l’ex sindaco Maurizio Brucchi e i suoi assessori, molti dei quali oggi si ripresentano alle elezioni come se nulla fosse, restando però inascoltato.

“Il centrodestra, chiamato a rispondere sui debiti accumulati dal Comune nei confronti della Team ha sempre cercato maldestramente di negare o minimizzare, la situazione – dichiara il candidato sindaco – con il paradosso che se da un lato, con l’approvazione del bilancio, si confermava la bontà della pretesa creditoria nei confronti del Comune di Teramo, dall’altro lato, con l’adozione del rendiconto, lo stesso Comune contestava una parte importante del medesimo credito. Si tratta di una questione che andrà valutata approfonditamente, anche per verificare la reale entità dei crediti vantati dalla Teramo ambiente alla luce degli importi che il commissario ha ritenuto non dovuti e sulla scorta di tutta la relativa documentazione”.

Una situazione che si è trascinata nel corso degli anni e che adesso ricadrà interamente sulla nuova amministrazione, che dovrà necessariamente trovare una soluzione che tuteli da un lato la solidità economico-finanziaria del Comune e dall’altro i diritti della sua partecipata. Va sottolineato che circa 1 milione di euro sul totale della somma in contestazione deriva dagli effetti della gravissima mancata approvazione dei consuntivi relativi alla tariffa. Un aspetto, quest’ultimo, più volte denunciato dal candidato sindaco Gianguido D’Alberto dai banchi dell’opposizione. Ma quello dei debiti non è l’unico nodo relativo alla Team che chi vincerà le elezioni si troverà a dover affrontare. Sul tavolo c’è infatti sia la questione relativa alla tariffa del servizio, che nel corso degli anni è costantemente aumentata nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione Brucchi, sia quella fondamentale dell’impasse nell’individuazione del socio privato con una rimodulazione del bando.

“Tra i primi atti che la nuova amministrazione dovrà necessariamente compiere c’è quello di un radicale cambio di passo nella gestione del ciclo dei rifiuti a partire proprio dalla Team – conclude D’Alberto – per troppi anni asservita a logiche che nulla avevano a che fare con la necessità di garantire ai cittadini un servizio efficiente a costi sostenibili”.