Quello messo in atto negli ultimi giorni dalle due facce del centrodestra teramano, è un teatrino stucchevole, che punta a lucrare sulle difficoltà di tantissime famiglie a meri scopi elettorali”. Dopo il botta e risposta tra Giandonato Morra e Mauro Di Dalmazio sul tema dell’assistenza ai diversamente abili, il candidato primo cittadino Gianguido D’Alberto interviene sulla questione e lo fa evidenziando come coloro che oggi si ergono a paladini dei diritti delle fasce più deboli della popolazione siano gli stessi che propongono all’elettorato la medesima compagine politica che in questi anni si è resa responsabile di tagli ai servizi e della mancata eliminazione delle barriere architettoniche. Oltre che della riduzione delle casse comunali ad un vero e proprio colabrodo, a fronte del quale è necessaria una seria razionalizzazione della spesa per poter garantire servizi adeguati.
“Oggi il centrodestra cerca di ricostruirsi una verginità politica, ma nelle liste che sostengono i due candidati sindaci di centrodestra ci sono numerosi esponenti di quel Modello Teramo che in questi anni ha mostrato la totale indifferenza verso il tema della disabilità – tuona D’Alberto – Esempi concreti sono gli ex assessori con delega ai lavori pubblici e all’urbanistica, candidati nelle due coalizioni che rappresentano la continuità con il passato e che nulla hanno fatto in tema di eliminazione delle barriere architettoniche”.
D’Alberto ricorda come nonostante le promesse assunte davanti all’associazione Carrozzine Determinate, che ormai tre anni fa propose alla politica un “tour” della città in carrozzina per far sì che i politici provassero a comprendere le difficoltà sperimentate quotidianamente dalle persone diversamente abili, da quel giorno ad oggi nulla sia cambiato. La stessa associazione ha più volte ricordato come il 3 dicembre del 2015 il consiglio comunale avesse approvato un’apposita delibera, in occasione della Giornata Internazionale della Disabilità, in cui si impegnava a mettere in atto tutta una serie di interventi che sono rimasti lettera morta. All’epoca fu anche costituita una commissione permanente che doveva vigilare sull’attuazione della delibera, commissione che si è riunita solo una volta senza alcun risultato.
“I due candidati sindaci, espressione del Modello Teramo, dovrebbero chiedere scusa alla città e ai diversamente abili, perché proprio sulle politiche sociali si è misurato il fallimento dei loro compagni di viaggio – incalza D’Alberto – Come ho già avuto modo di sottolineare più volte, anche nei numerosi interventi in consiglio comunale, il centrodestra, in contrasto con la normativa vigente, non ha mai redatto il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, il cosiddetto Peba. E il taglio all’assistenza adottato dal commissario è legato all’assenza di risorse causato da una spesa corrente ormai arrivata al limite. Per questo la nuova amministrazione che verrà dovrà necessariamente intervenire sulle spese, così da trovare le risorse da destinare prioritariamente al sociale”.
A questo riguardo, come già annunciato, tra le prime azioni che il candidato sindaco Gianguido D’Alberto intende mettere in campo dall’11 giugno in poi, anche l’attivazione di un processo partecipativo per la predisposizione del Peba, la redazione di una mappatura delle barriere architettoniche presenti su territorio e negli edifici comunali, l’utilizzo laddove consentito dallo stato del bilancio comunale, di almeno il 10 per cento degli oneri di urbanizzazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche secondo le priorità definite dal Piano Triennale delle Opere Pubbliche.
Nel programma anche l’istituzione di una consulta sulla disabilità e di una commissione comunale sulla disabilità, la promozione dell’abbattimento delle barriere in tutti gli edifici pubblici e di società pubbliche con particolare primaria attenzione alle scuole teramane di ogni organo e grado, la creazione di un’applicazione informatica per segnalare l’esistenza di barriere architettoniche sul territorio, l’avvio di un confronto con le società di trasporto pubblico per l’adeguamento delle fermate e dei mezzi alle necessità delle persone con disabilità. Azioni da mettere in campo attraverso la partecipazione ai relativi bandi regionali, nazionali ed europei, essenziali per intercettare i relativi fondi.
“In ogni caso quella disabilità deve essere un tema da affrontare e risolvere tutti insieme e subito – conclude D’Alberto – senza ulteriori ritardi e con serietà ed onestà. Un tema che deve essere estrapolato dal dibattito politico e che deve diventare una battaglia di civiltà comune a tutti”.