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“Ho combattuto una battaglia in maniera totalmente disinteressata, impiegando tempo, soldi e fatica con un unico obiettivo: cambiare il metodo con cui questa città è amministrata. Per questo sento di rispondere alle accuse del sindaco Maurizio Brucchi, che ha parlato di possibili accordi tra me e Manola Di Pasquale per un futuro incarico dirigenziale alla Team, smentendo seccamente questa ipotesi. Brucchi, nell’affermare questa palese menzogna, è in malafede o ignora due importanti elementi: il primo, che ho ribadito in conferenza stampa, è che non mi interessa occupare poltrone. Il secondo, è la legge Severino, che, come gli amministratori dovrebbero sapere, impedisce ai consiglieri regionali uscenti di avere incarichi politici e dirigenziali. Forse per lui è difficile comprendere che si possono intraprendere battaglie, anche difficili e incerte, con il solo scopo di desiderare un cambiamento, segnare una distanza tra me e questo centrodestra, che ha amministrato la cosa pubblica con metodi obsoleti e discutibili e che ormai ha perso tutti i riferimenti della vera destra, che dovrebbe essere libera, autonoma dagli altri partiti e in grado di incidere sull’azione amministrativa. Per questo Brucchi non infanghi una battaglia nobile con accuse infondate”. “L’analisi del voto va fatta, e, senza difficoltà, ammetto che il mio progetto di rinnovamento ha perso. Rifarei comunque le stesse cose, nessun inciucio potrebbe mai tenermi vicino a questo centrodestra. Con la stessa obiettività però rilevo che il sindaco Brucchi ha avuto una vittoria di misura, e che, tra il primo e il secondo turno, ha perso circa 3000 voti. Non ha vinto Brucchi, ma il suo apparato: è stato votato dalla metà del 60% delle persone che sono andate a votare, quindi dal 30% degli elettori . Mi spiace anche rilevare, per quanto concerne il centrosinistra, che la mia proposta di un candidato civico, in grado di unire le diverse componenti desiderose di un cambiamento, non è stata presa in considerazione: credo, alla luce dell’esito attuale, di aver avuto ragione. Le componenti civiche, come quella di Gianluca Pomante, hanno costituito un elemento di novità e di aggregazione. Le polemiche su presunti accordi tra Pomante e Di Pasquale per possibili assessorati in caso di vittoria sono sterili ed inutili, anche perché non ci sarebbe stato nulla di male. Io, nella mia posizione, in ogni caso non avrei potuto avere, né voluto alcuna poltrona”.