“Il progetto di legge per ristabilire l’originaria perimetrazione della Riserva del Borsacchio è pronto. Già nelle prossime ore, appena la deliberazione consigliare sarà pubblicata, procederemo tempestivamente al deposito con la contestuale richiesta di urgenza, al fine incardinare il provvedimento legislativo nel calendario dei lavori della commissione competente per l’esame di merito”. Questo quanto dichiarano in una nota i consiglieri regionali del PD, M5S, Legnini Presidente e Abruzzo in Comune. “Ristabilire i confini della riserva è indispensabile. Il taglio dell’area protetta, dagli originari 1.100 ettari a soli 24, imposto dalla maggioranza di centrodestra, è inaccettabile. Tale azione, irrituale e irrispettosa dei territori e delle comunità locali, ha generato una imponente mobilitazione delle Istituzioni Locali, del mondo dell’associazionismo ambientalista e di migliaia di cittadini che hanno manifestato il loro dissenso attraverso la sottoscrizione di una petizione popolare. Con questa nostra proposta di legge - hanno aggiunto i consiglieri Dino Pepe, Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Francesco Taglieri, Giorgio Fedele, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Barbara Stella, Americo Di Benedetto e Sandro Mariani - intendiamo ripristinare da subito la corretta e storica perimetrazione della Riserva naturale del Borsacchio. Chiediamo, inoltre, l'apertura di un confronto ad ogni livello che coinvolga istituzioni, associazioni e cittadini, per promuovere e programmare il rilancio della riserva”.
Da parte degli agricoltori invece arriva una drastica presa di posizione:
«La riforma della riserva a Roseto Cologna operata dalla Regione. Si sente affermare dai sedicenti ambientalisti che la riserva regionale di Roseto Cologna è stata ridotta da 1.100 a 25 ettari.
È vero. Ed è una cosa giusta. Il problema NON è la riduzione, MA è che quando fu allargata 19 anni fa era SBAGLIATO allargarla. Non aveva senso mettere la riserva naturale sulla strada statale con i benzinai, i capannoni, le case. E mettere a riserva naturale le colline dove già c’è il piano paesaggistico.
La riserva 19 anni fa fu portata nottetempo con un blitz da 30 ettari a 1.100 per creare uno stipendificio e un feudo, per dare posti pubblici ben pagati, comodi e sicuri, ed un potere enorme sulla popolazione vittima, a un gruppo di compagni che poi avrebbero gestito la riserva. Però così si sono massacrati gli agricoltori e la popolazione rurale.
Adesso la Regione con la riforma della riserva ha fatto la cosa giusta, ha rafforzato la tutela ambientale per la preziosa fascia costiera, dove c’è l’uccelletto fratino e la tartarughina, ridando però il lavoro, la dignità, il futuro, la vita agli agricoltori e alla popolazione», si legge in una nota dell' Associazione agricoltori proprietari e residenti Roseto zona Borsacchio.
Pronti a chi tocca...tutti parlano...è la campagna elettorale cari lettori di certastampa