La riduzione della Riserva, deliberata dall’intero Consiglio Regionale, induce una serie di considerazioni e rilievi ha detto durante una conferenza stampa a Roseto, Benigno D'Orazio:
La riduzione, per quanto censurabile, corrisponde all’esigenza dei proprietari di non vedere ulteriormente compressi i propri diritti, dopo diciannove anni di vincoli senza alcuna attività della Riserva; sotto tale profilo, va richiamato l’art. 42 della Costituzione che tutela il diritto di proprietà e che comporta, ad esempio, la decadenza dei vincoli urbanistici di inedificabilità dopo dieci anni;
In tal senso, poteva essere legittimamente decretata la soppressione dell’intera Riserva più che la significativa riduzione della stessa;
Ciò non toglie che permangano tuttora le esigenze di tutela ambientale che hanno determinato ab origine l’istituzione della Riserva, esigenze peraltro ribadite con forza, in questi giorni, da migliaia di cittadini di cui bisogna necessariamente tener conto;
Il punto è quindi verificare se sussistano ancora le condizioni per conciliare esigenze ed istanze di segno completamente diverso e dunque se sussistano le basi per una nuova partenza della Riserva con spirito diverso e con attività positivamente orientate alla valorizzazione della stessa;
In tal senso, bisogna doverosamente riferirsi all’art.37 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea:
Un livello elevato di tutela dell'ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell'Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile.
Ancora, la Carta Europea del Turismo Sostenibile rappresenta lo strumento qualificato di cui si sono dotati anche i Parchi Abruzzesi, in una logica di condivisione delle attività dei parchi stessi con gli stakeholders del territorio;
Va poi sottolineato come l’avvio delle attività della Riserva sia subordinato non solo alla approvazione dello strumento pianificatorio (PAN), ma anche al Programma Pluriennale di Attuazione (PPA) -art.1 L.r.29/2012; sul punto va significativamente detto che, pur avendo l’amministrazione comunale dell’epoca (2016) deliberato la necessità di approvazione congiunta dei due strumenti, il PPA non è stato mai sottoposto all’esame del Consiglio Comunale;
Va infine sottolineato come sinora sia oggettivamente mancata una volontà della Città di investire nella Riserva e nelle sue attività, come invece avvenuto in Comuni limitrofi che destinano annualmente alle attività del Parco cospicue risorse ed hanno messo a disposizione dello stesso gli immobili cittadini più importanti e significativi;
All’esito di quanto sinteticamente evidenziato, possono avanzarsi le seguenti
PROPOSTE:
Impegno dell’Amministrazione Regionale a recepire la proposta complessiva del Comune di Roseto di pianificazione ed avvio delle attività della Riserva avente le seguenti caratteristiche, ispirate al modello della Carta Europea del Turismo Sostenibile:
Ampia condivisione della proposta con coinvolgimento ed audizione di associazioni ambientaliste e cittadine, proprietari insistenti nella Riserva ed operatori turistici di Roseto;
Dimostrazione di un concreto impegno del Comune per lo svolgimento delle attività e valorizzazione della Riserva;
Previsione di adeguati incentivi per residenti e proprietari compresi nel perimetro della Riserva.
Ove avente le suddette caratteristiche, l’amministrazione regionale potrà non solo recepire la proposta avanzata dal Comune, ma anche mettere in campo tutte le iniziative di sostegno, anche economico, per la valorizzazione della Riserva e delle sue attività, ha concluso Benigno D'Orazio.