L’annunciato e concordato confronto sulla questione Borsacchio tra Benigno D’Orazio e Marco Borgatti ha fatto registrare l’assenza di quest’ultimo, la cui partecipazione è stata bloccata dal ‘niet’ del consiglio direttivo delle Guide Borsacchio, di cui lo stesso Borgatti è presidente pro tempore. La defezione dell’ultimo minuto non ha comunque fatto saltare l’incontro che si è regolarmente tenuto mercoledì sera al Palazzo del Mare di Roseto alla presenza di numerose persone interessate all’argomento. D’Orazio ha così avuto la possibilità di illustrare la sua idea sulla Riserva Borsacchio esponendo nel dettaglio l’intero progetto partendo da una breve storia sull’istituzione della area protetta rosetana.
Dal fallimento del Borsacchio a Roseto Città del benessere: la proposta di Benigno D’Orazio
La riduzione della Riserva, deliberata dal Consiglio Regionale, induce una serie di considerazioni e rilievi:
-La riduzione, per quanto censurabile, corrisponde all’esigenza dei proprietari di non vedere ulteriormente compressi i propri diritti, dopo diciannove anni di vincoli senza alcuna attività della Riserva; sotto tale profilo, va richiamato l’art. 42 della Costituzione che tutela il diritto di proprietà e che comporta, ad esempio, la decadenza dei vincoli urbanistici di inedificabilità dopo dieci anni;
-In tal senso, poteva essere legittimamente decretata la soppressione dell’intera Riserva più che la significativa riduzione della stessa;
-Ciò non toglie che permangano tuttora le esigenze di tutela ambientale che hanno determinato ab origine l’istituzione della Riserva, esigenze peraltro ribadite con forza, in questi giorni, da migliaia di cittadini di cui bisogna necessariamente tener conto;
-Il punto è quindi verificare se sussistano ancora le condizioni per conciliare esigenze ed istanze di segno completamente diverso e dunque se sussistano le basi per una nuova partenza della Riserva con spirito diverso e con attività positivamente orientate alla valorizzazione della stessa;
-In tal senso, bisogna doverosamente riferirsi all’art.37 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea:
Un livello elevato di tutela dell'ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell'Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile.
-Ancora, la Carta Europea del Turismo Sostenibile rappresenta lo strumento qualificato di cui si sono dotati anche i Parchi Abruzzesi, in una logica di condivisione delle attività dei parchi stessi con gli stakeholders del territorio;
-Va poi sottolineato come l’avvio delle attività della Riserva sia subordinato non solo alla approvazione dello strumento pianificatorio (PAN), ma anche al Programma Pluriennale di Attuazione (PPA) -art.1 L.r.29/2012; sul punto va significativamente detto che, pur avendo l’amministrazione comunale dell’epoca (2016) deliberato la necessità di approvazione congiunta dei due strumenti, il PPA non è stato mai sottoposto all’esame del Consiglio Comunale;
-Va infine sottolineato come sinora sia oggettivamente mancata una volontà delle varie amministrazioni comunali succedutesi nel tempo (fatte sale individuali volontà di segno diverso) di investire nella Riserva e nelle sue attività, come invece avvenuto in Comuni limitrofi che destinano annualmente alle attività del Parco cospicue risorse ed hanno messo a disposizione dello stesso gli immobili cittadini più importanti e significativi.
All’esito di quanto sinteticamente evidenziato, si possono avanzare le seguenti
PROPOSTE:
Richiesta di impegno dei candidati alla Presidenza della Regione a recepire la proposta complessiva del Comune di Roseto di pianificazione ed avvio delle attività della Riserva o Parco del Benessere (art.41 lr.3/2020), ovvero Intervento Strategico del benessere (art.41 bis lr.3/2020), a condizione che la stessa abbia le seguenti caratteristiche, ispirate al modello della Carta Europea del Turismo Sostenibile:
1.Ampia condivisione della proposta con coinvolgimento ed audizione di associazioni ambientaliste e cittadine, nonché dei proprietari insistenti nella Riserva ed operatori turistici di Roseto;
2.Dimostrazione di un concreto impegno del Comune per lo svolgimento delle attività e valorizzazione della Riserva;
3.Previsione di adeguati incentivi ovvero opportunità per residenti e proprietari compresi nel perimetro della Riserva o del Parco del Benessere o dell’Intervento Strategico del Benessere.
Ove avente le suddette caratteristiche, l’amministrazione regionale che uscirà dalle urne il 10 marzo, dovrà, non solo recepire la proposta avanzata dal Comune, ovvero da proprietari ed associazioni, ma anche mettere in campo tutte le iniziative di sostegno economico/progettuale per la valorizzazione della Riserva e delle sue attività.