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Tasse. Imposte. Dazi. Sono infinite le declinazioni del pesantissimo carico fiscale che grava su tutte le nostre imprese. Tanto nella mia esperienza, da imprenditrice e da Presidente della Camera di Commercio, quanto in quella vissuta proprio a Bruxelles, alla guida di un consorzio internazionale, ho avuto modo di rilevare quanto, fin troppo spesso, il fisco divenga non funzionale alla crescita del sistema, ma una vera e propria zavorra differente da Paese a Paese. Per questo, tra i primi punti del mio programma elettorale, c’è un’Europa con un fisco più favorevole alle imprese. I nostri settori produttivi devono competere e prosperare, i nostri lavoratori ottenere un buon reddito e tutti devono contribuire in modo equo alla società.
Mi impegnerò per una politica per l’armonizzazione fiscale comune, in grado di ridurre le disparità tra i Paesi membri e promuovere la stabilità economica. Questo potrebbe includere l'armonizzazione delle aliquote fiscali e la collaborazione nella lotta all'elusione fiscale. Non è utopia, ma un traguardo possibile, a patto che si elabori una Strategia di competitività per l’Europa, che sia anche in grado di testare e verificare la reale portata di ogni nuova iniziativa politica dell’UE.
E non solo. Troppo spesso, pur essendo membri di un’unica Europa, i Paesi hanno lavorato in maniera disarticolata, elaborando strategie nazionali confliggenti, che dovremo e potremo superare con un Piano Strategico “Made in Europe 2030“. Lavoreremo per lo sviluppo di un’ambiziosa politica industriale comune che tuteli le infrastrutture critiche nonché le nostre aziende più innovative dell’UE dalla concorrenza sleale della Cina. Meno tasse, più sviluppo.

Antonella Ballone