Eccoci! 29 novembre. Ore 00,30 sono già in fila sul sito. Non sono mica scemo io , non voglio perdermi neppure uno sconto. Eccoci ! Black Friday 2019. E’ arrivato. E sarà da record. Wooowwww finalmente un record. E’ bello e siamo tanti. Forse per pochi secondi mi tornerà duro. Finalmente. Patatine a destra, birrozza a sinistra, stile Fantozzi, sono inchiodato, pronto da giorni, davanti al pc, e fino a lunedi non rompetemi i coglioni. Non sono mica un coglione io. Gli affari non me li lascerò scappare. Non rispondo a nessuno, rischio di farmi sfuggire la scopa elettrica a 79,90€. Basta. Non chiamatemi, non scrivetemi, mannaggiasanta non distraetemi c’è uno smartphone turco con il 20% di sconto. E ci sono tanti nemici in giro che vogliono fottermi le Nike Jordan numero 47. Ora le prendo, anche se io portoil 42, non si sa mai dovessero allungarsi i piedi sono pronto. Sono tutti contro di me. E soprattutto le famiglie. Tutte unite, tutte insieme nel grande amplesso collettivo. Altro che vacanza, qua si gode solo se si compra. Eccoci ci siamo, seduto nel centro commerciale sono in fila su Amazon mentre acquisto su Ebay. A San Martino sono stato il re del Singles' Day di AliBàba, la nuova “festività del saldo”. Eccomi ora qui per riconfermarmi re del black con la mia postepay. Aspetto da un anno. Sono questi i giorni "prescelti" per i supersconti sugli acquisti, 11% sulle Ckarks gialle, il 13% sulle dottor Martins del 2009, oddio c’è anche un montone spelacchiato modello Jonh Lennon taglia “L” , non mi entra ma lo compro lo stesso, mica sono scemo e che figata poi se dovessi dimagrire. Eccoci, cocainizzati dalla furia consumistica che ci anima. Noi, ignoranti, rozzi, cafoni, deliranti, privi di speranze, lontani da ogni idea e progetto, l’anima perduta da tempo, noi gemelli di Cetto La Qualunque siamo frotte di persone incoraggiate da una massiccia opera di convinzione a spendere e spandere, oltre ogni limite, oltre ogni ragionevolezza. Il Black Friday è arrivato, io passivo e impotente, io che mio figlio non mi parla e preferisce il tiktok ad una parola, io che non conto un cazzo, io che non me ne frega niente di niente, io che può succedere tutto basta che vinca la Juve, io che mia moglie mi fa schifo e mio marito per fortuna non gli tira più, io che rido solo se ubriaco e vivo in ginocchio in un caleidoscopio di bugie, oggi, per un giorno, sarò protagonista. Io , oggi, conterò qualcosa.Grazie alla mia carta di credito. Mio unico orgoglio. Mio prolungamento del pene. Oggi è Black Friday e per un giorno mi sentirò uomo vero.Con quel telefonino me le monto tutte che ci metto pure la cover elegante de “lu purck n’arvè”. Con quella borsa viola tutte le mie amiche mi invidieranno, efinalmente mi sentirò bella come ‘Ngiulina. Il barista sarà il mio Brad.Con quei jeans il mio culo sarà come Miscel Uzzingher. Con quei tacchi da 1,49 diventerò Sharòn, e tutto il bar “Da Michele lu zizzone” mi desidererà. Ittio quanto sto arrapato. Black Friday, ma poi , ormai, i giorni del consumismo folle non hanno nemmeno più bisogno di "nomi". O comunque quei nomi sono una scusa, basta inventarsi sempre nuove ricorrenze per spendere, comprare, sprecare, per avere una ragione per vivere, per far finta di essere vivi. Ormai il Black Friday non è più un solo giorno. A furia di inventarsi nuove ricorrenze, e anticipare la giornata degli sconti, finisce che fino a Natale diventa un mese di sconti sbandierati con i megafoni. Nel mondo e in Italia. Poi del resto io l’ho visto, Gesù bambino è nato al centro commerciale Val Vibrata. Li nasce il Natale, c’è anche il Presepio.Grazie al centro commerciale Gran Sasso poi siamo sempre di più immersi in una realtà di fantasmagoriche visioni del Natale: luci, colori, stimoli e inviti al consumo. E così il tempo dell’Avvento, nella liturgia cristiana, il periodo di quattro settimane destinato al raccoglimento e alla meditazione della futura venuta del Messia, è diventato un periodo confuso e convulso. Del resto anche la Chiesa cattolica cede alla tentazione, timida, appartata dal mondo, distante dalle profezie di Papa Francesco, più attenta a inaugurare ristoranti e presenziare convegni che ad accarezzare i bisognosi. Basta invitare un cardinale amico delle banche e specializzato negli imbrogli a Londra, basta invitare un porporato con la mitra d’ora, basta inventarsi che verrà il Papa in città con la complicità di un parroco che vuole fare carriera, alla faccia di Cristo, ed ecco il Natale. Perfino i credenti subiscono il fascino dello shopping fine a se stesso. Magari confondendo la gioia dell’attesa del Cristo con l’euforia del maglione firmato. Ed io che non sono riuscito a comprare l’Iphone a 1 euro, che allora ho comprato le scarpe cinesi taglia 42 ma erano 24, io che mi sono accorto che il maglione verdeFerrari non mi entra, una domanda me la pongo: quando vivremo una dimensione più umana e più spirituale? Provo a rispondere con le parole di san Paolo: “Tutto è lecito! Ma non mi lascerò dominare da nulla». Non voglio lasciare che questo nulla diventi importante. Non lascero che questo schifo conti qualcosa. Non mi lascerò travolgere da questo conato di vomito collettivo. Questi vita senso senso vivetela voi. Io voglio aria pulita. Imbroglioni di ogni sorte, pezzenti che avete svenduto la vostra anima al denaro, ai lustrini e cotillons, andate pure a fanculo, voi e i vostri imbrogli commerciali. Avvento. Resilienza. Sono le parole chiave per chi si è stancato di tutta questa falsità. Nello schifo restano ancora molte cose belle in questo mondo:un’alba che ci scalda, un cielo stellato, un sole che splende, un bosco che ci accoglie, il calore della famiglia, i pochi amici veri, il tempo da dedicare a noi stessi.
Leo Nodari