La Corte d'Appello dell'Aquila ha assolto per non aver commesso il fatto dai reati di truffa e falso il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, nell'ambito del processo Mare-Monti che si è svolto all'Aquila.
D'Alfonso il 17 aprile 2017 aveva rinunciato alla prescrizione.
Con lui è stato assolto con la stessa formula l'imprenditore Carlo Toto, patron dell'omonimo gruppo industriale. La Corte d'Appello ha confermato, a parziale riforma della sentenza di primo grado, la prescrizione per gli altri due imprenditori, Paolo e Alfonso Toto. Questi ultimi sono stati condannati alle spese processuali. Il processo ha preso in esame la mancata realizzazione della Ss 81 nell'area Vestina, cosiddetta Mare-Monti, e la perizia di variante approvata dalla Provincia di Pescara, dal 1995 al '99 presieduta da D'Alfonso accusato di falso e truffa perché avrebbe favorito i Toto permettendo loro di realizzare la strada, senza le necessarie autorizzazioni, all'interno della riserva naturale del lago di Penne.
Così ha commentato il governatore: «La Corte di appello di L’Aquila mi ha assolto per la vicenda giudiziaria riguardante la strada Mare-monti, una vicenda durata 10 lunghissimi anni. Un’assoluzione piena, con la formula “per non aver commesso il fatto”, decisa dietro mia richiesta di rinuncia alla prescrizione che aveva fatto prosciogliere tutti gli imputati nell’aprile 2017. E’ stata ribadita ancora una volta la mia totale estraneità ai fatti contestati ed anzi è risaltata la mia premura positiva per il territorio. Si è parlato di strada fantasma: è falso, perché le risorse c’erano e ci sono, ma ci si era trovati davanti ad un problema urbanistico; in tempi rapidi si farà l’appalto».