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"Parola d’ordine: spremere l’Abruzzo fino alla fine. E’ questo il motto del PD morente che tenta un ultimo colpo di coda per cercare di "non perdere troppo" alle imminenti elezioni regionali. Tanta la paura della debacle, che tentano di cambiare le regole del gioco il giorno prima di quello che sarà l'ultimo consiglio regionale della legislatura. E se per farlo c’è da calpestare regolamenti e leggi regionali poco importa, quello che conta è una poltrona garantita".
E’ questo il commento dei consiglieri regionali del M5S Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Gianluca Ranieri e Pietro Smargiassi, riguardo le modifiche della legge elettorale proposte dal PD. “Non si salva nessuno” incalzano” neanche il centro destra, che prova ad inserire qualche modifica ad personam nella legge, invece di combatterla con le unghie e con i denti. Stanno provando ad inserire il raddoppio della soglia di sbarramento all’8% per le liste che corrono da sole e del 3% per le liste che andranno in coalizione. E non vengano a raccontarci che tutto si fa in nome della governabilità, poiché in Abruzzo è già garantita dal premio di maggioranza della lista vincente. Addirittura hanno inserito una sorta di premio di consolazione che assegnerebbe un seggio in più alle coalizioni (che non vincono le elezioni) sottraendolo alle forze politiche che corrono da sole. Dunque ad una sola: il MoVimento 5 Stelle".
Quello che stanno tentando è l’attuazione dello scippo di qualche poltrona in più per le grandi coalizione perdenti attraverso una ripartizione diversa dei seggi e per farlo devono eludere completamente la rappresentanza di quei partiti che si presentano da soli alla competizione elettorale. Inoltre tentano di aumentare il numero dei consiglieri regionali inserendo la figura del “supplente” dell’assessore in carica."
Continuano "Il tutto in spregio dell'art 14 dello statuto di Regione Abruzzo che vieta espressamente di modificare la legge elettorale nei 6 mesi precedenti al voto. Giusto ieri il Presidente-senatore D'Alfonso ha dichiarato che si tornerà al voto a novembre. Delle due l'una o stanno deliberatamente e coscientemente violando lo Statuto della Regione oppure Luciano D'Alfonso ha deciso di rinunciare alla tanto agognata poltrona da Senatore. Come se non bastasse ricordiamo le dichiarazioni del 2014 di Luciano D'Alfonso in cui, criticando l'ex presidente Chiodi per aver modificato la legge elettorale "solo" 6 mesi prima delle elezioni, prometteva che lui l'avrebbe cambiata ad inizio legislatura. Ma quanto valga una promessa del presidente D'Alfonso lo sappiamo bene: nulla."
Anche se i sondaggi danno il M5S in netto vantaggio rispetto a tutte le altre forze politiche e Sara Marcozzi, addirittura avrebbe tra il 50 e il 54% di gradimento degli abruzzesi, affermano i portavoce M5S “Noi continueremo a lottare affinché tutte le correnti politiche siano equamente rappresentate nei banchi dell’opposizione del consiglio regionale, in nome dei principi democratici costituzionalmente garantiti".
La battaglia è lunga e oggi sicuramente si preannuncia un consiglio regionale infuocato.