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roberto canzioDavanti all’ennesima “narrazione“ che viene fatta della complessa e delicata vicenda dell’Asp1, occorre fare ora alcune puntualizzazioni per una corretta lettura di quello che è stato il passato e di quello a cui si è lavorato a partire dall’avvio della gestione commissariale nel dicembre 2021 - e a cui si continua tuttora a lavorare - per individuare possibili soluzioni alle pesantissime criticità che la stessa Azienda è chiamata a fronteggiare
1. Iniziamo dal rapporto - così come è stato strumentalmente ricostruito - tra la struttura commissariale e la Filcams Cgil. In risposta alle richieste a suo tempo avanzate dalle stesse sigle sindacali, in qualità di Commissario straordinario dell’Asp1 ho personalmente proposto l’istituzione di un tavolo periodico con i sindacati che si è poi puntualmente costituito. Peccato, però, che dopo un primo incontro e confronto proprio la stessa Filcams Cgil abbia preferito alzarsi e abbandonare il tavolo in questione. Salvo, però, subito dopo sollecitare la costituzione di un tavolo istituzionale in Prefettura: tavolo che ha subìto la stessa sorte, perché il sindacato ha deciso di abbandonare anche quello, dimostrando tra l’altro un rispetto istituzionale prossimo allo zero. Una storia ed un comportamento seriali, quelli tenuti dalla sigla sindacale che ha chiesto, ottenuto e puntualmente abbandonato più tavoli: quindi inaccettabile perché irrispettoso di sua eccellenza il Prefetto, delle altre sigle sindacali e di tutti gli altri attori coinvolti. In questi giorni - da Commissario - sto dedicando tutto il tempo, ogni energia e ogni attenzione perché si arrivi a una non semplice soluzione per una situazione che è - non è un mistero- molto pesante e non è un caso se, per anni, sia stata lasciata ristagnare. Per questo sono incessanti i contatti, pressochè quotidiani, a Pescara del sottoscritto con l’assessore Pietro Quaresimale e gli stessi uffici preposti della Regione. Si tratta di un lavoro difficile che va avanti su due binari. Da un lato, il fatto che la Asp abbia dovuto impegnarsi non poco davanti al diniego arrivato, a fronte di un finanziamento ottenuto nel 2020, e che avrebbe comportato la disastrosa restituzione della sua quasi totalità. Così come poi, però, non è stato. Dall’altro lato, si è lavorato e si continua a lavorare a testa bassa, concretamente e non a chiacchiere e a colpi di conferenze stampa, per spuntare i 3 milioni di rimborsi Covid attesi, e oggi anche stanziati, dalla Regione. Tutte variabili, queste, che determinano i destini e le prospettive future della Asp1: come Commissario certo non interrompo questi sforzi per incontrare chi ha voluto convocare un primo tavolo e poi lo ha abbandonato, ha chiesto un secondo tavolo istituzionale e si è alzato ed è andato via anche da questo e adesso lamenta la mia indisponibilità. Mi ritengo un uomo del fare e non posso interrompere un lavoro di tessitura per ascoltare chi sta solo continuando a sostenere cose non veritiere, tra l’altro senza avere mai avanzato alcuna proposta concreta.
2. Altro punto di attacco, anche questo assolutamente non veritiero, nella nota siglata dalla sola Filcams Cgil è quello - secondo il quale - le lavoratrici lamentano il mancato pagamento di cinque mensilità. In modo corretto va detto che, dall’insediamento dell’ultimo Consiglio di amministrazione (quello presieduto da Elisabetta Cantore e costituito da Alberto Covelli e dal sottoscritto) e poi dall’ insediamento commissariale - a partire dal dicembre 2020 ogni mese puntualmente la Pap ha ricevuto e riceve dall’Asp1 la fattura per il regolare pagamento di una mensilità. Del resto - e va chiarito anche questo - non è veritiero, come il sindacato lascia intendere, che esista un rapporto diretto delle lavoratrici con la Asp: il rapporto diretto lo hanno con l’azienda di cui sono dipendenti, quindi con la Pap che è il loro datore di lavoro. Su questo possono essere le stesse lavoratrici, e la stessa Pap, a dire se è vero o non è vero, che dal dicembre 2020 non sia stata pagata una sola mensilità. Nel caso servisse, la prova sta nel fatto che da allora ad oggi la posizione debitoria dell’Asp nei confronti della Pap non è aumentata di un solo centesimo. Quanto manca ancora all’appello, in termini di mensilità, è il pregresso ed è antecedente alla data del dicembre 2020 di cui sopra. E’ un debito che arriva dal passato - quando all’epoca era molto più flebile la voce dello stesso sindacato – in questione e per il quale ci stiamo adoperando a trovare una soluzione senza perdere tempo in chiacchiere che stanno a zero. Motivo per quale non veritiero quando si parla di ritardi nel pagamento di cinque mensilità alle lavoratrici e questo va detto con chiarezza alle famiglie dei nostri ospiti e ai cittadini.
3.Da ultimo, ma non ultimo, siamo perfettamente d’accordo con il sindacato sul fatto che sia arrivato il momento di fare ricorso alle vie legali. Ci trova così tanto d’accordo che adesso l’Asp passerà dagli intenti all’operatività: che l’immagine dell’Azienda risulti infatti pesantemente danneggiata è evidente e se già prima c’era l’intenzione di adire le vie legali, adesso si sta valutando l’azione che andremo ad intraprendere. Danni di immagine e in termini anche di possibile operatività, quelli arrecati alla Asp1, che sono più pesanti perfino della situazione debitoria dell’Azienda.

 

 

Roberto Canzio

Commissario straordinario Asp1 Teramo