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La suggestiva location di Collemaggio è diventata il luogo della discordia. La polemica sul palco della Perdonanza che soffocherebbe la basilica ha valicato i confini cittadini, è arrivata direttamente al governo e ha segnato, in maniera anche piuttosto clamorosa, questo avvio della 729esima edizione. Uno scontro che è arrivato anche all'interno del centrodestra, acceso alle parole del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi.
Le parole di Sgarbi non sono andate giù al sindaco, Pierluigi Biondi, che le ha stigmatizzate: «Sgarbi parla per sentito dire, la facciata della nostra basilica è perfettamente visibile. La presa di posizione amareggia non tanto e non solo perché proviene da persona di conclamata cultura, quanto perché indotta dalle provocazioni di qualche parlamentare di centrosinistra. Non è certo Sgarbi che decide come dove si devono svolgere gli eventi legati a quello che è considerato il primo giubileo della storia».
Gli risponde Sgarbi dalla sua pagina social:«Non comprendo la reazione stizzita dell’amico sindaco dell’Aquila. Io ho criticato l’impatto del palco sulla facciata della Basilica, non l’amministrazione comunale. Comunque, nel merito, c’è poco da dibattere: le immagini (che qui allego) sono inequivocabili; guardandole qualsiasi diversa valutazione non può che risultare grottesca.
Non solo. La stessa Soprintendenza in una nota inviata al ministero osserva, senza alcuna possibilità di fraintendimento, che “dal punto di vista della godibilità del monumento, qualsiasi posizionamento (del palco) ne preclude comunque la visuale”. Affermare il contrario significa negare la realtà.
Il sindaco, tra l’altro, dovrebbe essere a conoscenza (ma dal tenore del suo intervento sembra proprio di no) che l’autorizzazione al montaggio del palco concessa al Comune era subordinata ad alcune prescrizioni, una di queste contenente un imperativo ineludibile: “sia garantita la più ampia visibilità della facciata della Basilica”.
Ma vi è di più. Risulta agli atti che la Soprintendenza, consapevole del fatto che il palco oscura la facciata della basilica, ha sollecitato il Comune “ad un ripensamento nell'organizzazione degli eventi volto ad un uso del sagrato strettamente connesso alle sole iniziative a carattere religioso”.
Ora, se il sindaco vuole trasformare una questione di tutela dei beni culturali in una polemica politica, libero di farlo. Ma una cosa sia chiara. Sulla tutela dei beni culturali decide il Ministero; non per un capriccio del Sottosegretario Sgarbi ma perché così stabilisce la legge.
Concludo con una proposta. Nel rispetto del principio di leale collaborazione tra le istituzioni, il sindaco sostenga la mia idea di cooptare all’interno del Comitato organizzatore della festa della Perdonanza un delegato della Soprintendenza.”