È un progetto ambizioso e complicato, quello del biodigestore di Teramo, che nascerà nell’area oggi occupata dall’ex inceneritore, che sarà abbattuto. Con un finanziamento di 28 milioni, ottenuto anche grazie al recupero dell’area, Teramo si prepara a costruire un impianto che “ingoierà” rifiuti, li “digerirà” e produrrà biogas. Sarà una struttura lunga e stretta, il più possibile lontana dal fiume, ma che non toccherà i piedi della collina, e sarà in rapporto diretto col centro TeAm di Carapollo.
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LE CARATTERISTICHE DEL BIODIGESTORE DI CARAPOLLO
• Un biodigestore è un impianto all'interno del quale avviene la 'digestione', in assenza di ossigeno (anaerobica), della parte organica dei rifiuti solidi urbani (umida e verde), attraverso l'azione di appositi batteri. Il prodotto finale di questo processo sono biogas e un residuo di 'digestato' L'impianto è compatibile con l'ambiente, con la 'neutralità climatica', coerente con la decarbonizzazione e l'economia circolare per la mobilità sostenibile.
• A Carapollo, nel centro di raccolta e smistamento, la Teramo Ambiente realizzerà un biodigestore per la produzione di biometano da frazioni organiche dei rifiuti urbani, grazie al finanziamento di 28.104.478,70 euro assegnato al Comune di Teramo nell'ambito dell'Avviso M2C.1.1 I 1.1
• Linea di intervento B del PNRR
• Dalla biodigestione si otterrà energia, si ridurranno le emissioni di CO2 e garantire il bio-combustibile per i veicoli pubblici, nonché alla flotta dei mezzi della Teramo Ambiente piuttosto del trasporto pubblico
• La capacità dei biodigestore di Carapollo sarà di 35-40mila tonnellate all'anno di rifiuto organico della raccolta differenziata, ai quali possono essere aggiunti gli scarti dell'attività agricola
• I BENEFICI sono:
- sostituire il gas naturale (risorsa non rinnovabile) con il bio-metano, il cosiddetto 'Green gas', ed utilizzarlo come combustibile per automazione, con parte residuale destinata ad impianti di cogenerazione per soddisfare i consumi di energia elettrica e riscaldamento
- eliminare l'impatto ambientale: si calcola la 'digestione di 34.000-40.000 tonnellate di rifiuti organici, elimini l'equivalente di 170mila chilometri all'anno percorsi da un Tir con capacità di carico pari a 30 tonnellate: il risparmio in termini di CO2 è pari a 120.000 kg all'anno
- contenere il consumo di suolo e bonificare una ferita ambientale: a Carapollo l'impianto, contestualizzato nella zona circostante ed ecosostenibile, sorgerà al posto dell'inceneritore realizzato oltre 40 anni fa e 'spento' da decenni, un ecomostro da archeologia industriale
- ridurre il costo di conferimento (trasporto) dei rifiuti solidi urbani ad altro impianto e di smaltimento per Teramo capoluogo e per i comuni della provincia, eliminando anche il traffico dei mezzi sulla strada (economia stimata per 35.000-40.000 t pari a 1,4 milioni di euro/anno)
- ridurre il costo della bolletta
- incrementare i posti di lavoro 'green' nel territorio provinciale