Aveva gonfiato per anni le proprie buste paga e messo a stipendio una sua amica, facendola figurare falsamente come dipendente comunale. È quanto emerso dall’indagine appena conclusa sul caso di un dipendente del Comune di Tortoreto, ora sospeso, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo – che all’epoca dei fatti lavorava nel settore economato – avrebbe sottratto circa 80mila euro nell’arco di due anni, aumentandosi arbitrariamente lo stipendio attraverso operazioni contabili non autorizzate. Fondi che, dopo essere stato scoperto, ha dichiarato di voler restituire.
Ma non è tutto: durante le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Stefano Giovagnoni, è emerso un ulteriore filone. L’uomo avrebbe disposto accrediti mensili superiori ai mille euro anche a favore di una sua conoscente, spacciandola per dipendente dell’Ente. I bonifici, partiti direttamente dai conti del Comune, sarebbero andati avanti per circa un anno. La donna – che non risulta indagata – è stata ascoltata dagli investigatori e ha confermato di aver ricevuto i pagamenti, consapevole della loro origine pubblica.
Ad attivare l'inchiesta è stato un controllo interno, seguito da una segnalazione alla magistratura. Lo scorso febbraio, dopo l’interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari Roberto Veneziano aveva respinto la richiesta di misura interdittiva avanzata dalla Procura, ritenendo assenti le condizioni cautelari. Tuttavia, in seguito alle pressioni dell’opposizione comunale, il dipendente è stato sospeso dall’incarico per motivi disciplinari.
Restano ancora da chiarire le modalità con cui il dipendente sia riuscito, senza apparenti controlli, a manipolare per così tanto tempo i flussi contabili dell’Ente. Davanti al gip l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità, attribuendo il gesto a una difficile condizione psicologica, senza tuttavia fare menzione dei bonifici disposti verso la sua amica.
La magistratura potrebbe ora richiedere il rinvio a giudizio. Intanto, non si esclude l’apertura di ulteriori filoni d’indagine per verificare se vi siano altri soggetti coinvolti nella vicenda.