Ha il sapore di una minestra riscaldata e rischia di essere un clamoroso passo indietro il nuovo piano sanitario messo a punto dalla Regione Abruzzo. Tanti, troppi i punti deboli. A partire dall’eccessivo interesse per l’area Chieti-Pescara, che sembra essere l’unica ad avere un’attenzione particolare. In particolare le aree interne restano ancora abbandonate a se stesse e l’idea di avviare il Dea di Chieti–Pescara senza avviare quello di L’Aquila –Teramo non sembra rispondere ad alcun criterio logico.
Nel nostro ruolo di rappresentanti aziendali Anaao di due aree, Teramo e L’Aquila, che tanto significano in termini di sanità, esprimiamo grande preoccupazione per l’evidente asimmetria tra la considerazione e la progettualità spese per le Asl di Pescara e Chieti e la solita “distrazione” per i territori dell’Aquila e Teramo. La sensazione che traspare è che si vogliano fare, in una piccola regione come l’Abruzzo, due realtà sanitarie diverse, una di serie A e una di serie B.
Un atteggiamento non giustificato da alcun tipo di elemento demografico o sanitario. Quanto alle perplessità logistiche di una integrazione funzionale delle aree l’Aquila-Teramo, sollevate da alcune parti, e relative alla distanza tra i due ospedali, queste sarebbero completamente risolte attraverso l’integrazione funzionale delle due strutture, anche avvalendosi dell’uso coordinato dell’elisoccorso, e pertanto ampiamente in grado di far fronte a qualsiasi emergenza. Si dimentica peraltro che le due province sono collegate da un’autostrada mentre c’è un asse attrezzato, privo di una vera corsia di emergenza e spesso intasato, a unire Chieti a Pescara.
Le perplessità sono tante. Eppure i colloqui avuti nei mesi scorsi con l’assessore Verì lasciavano ben sperare in un cambio di rotta rispetto al passato. Il sospetto è che, in questo piano di riordino della rete ospedaliera, ci sia lo zampino di una burocrazia regionale miope e sorda persino agli appelli dei due sindaci di Teramo e L’Aquila a riprendere i lavori della commissione per i Dea di secondo livello.
Il piano non prende in considerazione numerosi aspetti. L’Asl dell’Aquila, solo per fare un esempio, esprime la massima mobilità attiva a livello regionale e tante delle prestazioni assicurate dal presidio vanno a compensare il deficit che si riscontra in altre aree. Non vengono valorizzate neanche evidenti eccellenze come quella rappresentata dal polo cardiologico a Teramo.
L’invito che rivolgiamo all’assessore Verì è di riaprire il dialogo con gli operatori della sanità, far ripartire in tempi rapidi i lavori della commissione L’Aquila-Teramo per il Dea di secondo livello ed effettuare velocemente un monitoraggio dei pensionamenti previsti da qui al 2025.
La Regione dovrebbe impegnarsi sin d’ora a reperire le risorse per investire nel personale e in nuove assunzioni. La nostra spesa, in questo particolare settore del bilancio, è sotto di 40 milioni di euro rispetto al limite prefissato nel 2004 e tra qualche anno, se le cose non cambiano, gli ospedali diventeranno scatole vuote prive di professionisiti in grado di gestirli. La verità è che la Regione non ha mai proposto una programmazione vera e reale dei fabbisogni del personale, non solo sanitario ma anche amministrativo, in relazione ai massicci pensionamenti previsti nei prossimi anni. Una situazione che l’Anaao ha più volte denunciato.
La mancanza sempre più evidente e condizionante di professionisti disposti a lavorare nell’ambito pubblico, la gobba pensionistica (che avrà effetti persino devastanti nei prossimi anni), un’evidente inadeguatezza architettonica dei nostri ospedali, la necessità di fare realmente sistema sia per gli aspetti tecnologici sia per quelli puntuali di ricovero, la necessità di salvaguardare le scuole di specializzazione della nostre università, insieme alla necessaria definizione di due ambiti territoriali con due Dea di secondo livello, sono aspetti sui quali richiamiamo l’attenzione e dichiariamo la nostra completa disponibilità per la definizione di soluzioni adeguate. Se questo non accadrà, anche i tanto invocati uomini della provvidenza, nel loro ruolo di direttori generali, saranno destinati a fallire come già avvenuto in passato.
Gabriella Marini
Segretario aziendale Anaao Asl Teramo
Loreto Lombardi
Segretario aziendale Anaao Asl L’Aquil