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È con grande orgoglio e soddisfazione che ricevo la notizia dell'imminente riconversione dell'Ospedale di Atri.
Giorni fa, dopo un'attenta analisi delle possibilità fatta insieme al Direttore Sanitario, proposi la soluzione che, a mio avviso, più era in grado di soddisfare le esigenze del personale sanitario impegnato nella lotta contro il Covid e dei pazienti: quella di dividere il Presidio Ospedaliero in due aree ben distinte, una “Normale”, sanificata e una invece “Infra Covid” dove trasferire i contagiati, dato che la conformazione naturale dell'Ospedale si prestava benissimo a tale ipotesi con un minimo dispendio di risorse.
La proposta è stata ben accolta dalla Direzione e sono convinto che, ancora una volta, nel nostro piccolo, potremo essere il carro trainante al quale altre realtà sanitarie potranno agganciarsi per rivedere la luce in fondo al tunnel, potremo ancora essere l'esempio chiaro e concreto che erano errate le scelte passate, su una possibile chiusura dei presidi non di provincia che sono, per sperimentazione, innovazione ed efficienza, quelli a cui dovrebbero rifarsi tutti gli altri e, l'Ospedale atriano, fiore all'occhiello della sanità abruzzese si è dimostrato di nuovo all'altezza dell'emergenza, senza precedenti, che lo ha investito senza preavviso grazie anche e soprattutto alle donne e agli uomini che da anni impiegano forza, coraggio e passione nel loro lavoro.
Oggi, dopo un incontro con i vertici della Asl, con il Presidente Marsilio e con l'Assessore Verì, sono fiducioso che i tempi per la conversione dell'Ospedale saranno estremamente ridotti dato che la mia proposta è stata fortemente condivisa da tutti.
Secondo l'Assessore Nicoletta Verì "C'è stata una risposta importante, sia dal punto di vista del sistema sanitario, ma soprattutto da parte della cittadinanza di Atri.L'Ospedale di Atri ha avuto la capacità e la forza di gestire i primi pazienti della nostra regione nella forma molto acuta, naturalmente agli inizi da parte dei cittadini c'era un po' di preoccupazione, ma devo dire che, dopo delle brevi spiegazioni, dopo aver preso coscienza dell'enorme professionalità del personale sanitario, hanno risposto in maniera eccellente.Avevo detto che questo ospedale non sarebbe rimasto un ospedale covid ed oggi sono qui, per dimostrare che, finalmente, grazie alla proposta del Consigliere Di Gianvittorio è possibile un'immediata riorganizzazione di una parte di questo ospedale per i pazienti non covid." (Queste le parole dell'Assessore Antonio Di Gianvittorio)
Questa è la prova tangibile che la mia proposta di riconversione non era inutile propaganda, come stigmatizzato da alcuni, ma la prova inconfutabile che il lavoro, quello incessante, svolto in questi giorni sempre nel silenzio, senza proclami o sfilate e nel rispetto delle vite umane, premia la politica vera e caratterizzata da una costante presenza territoriale.
Qui ci s'impegna sempre e soltanto per il bene degli abruzzesi, di tutti gli abruzzesi, a prescindere dalle ideologie o dalle posizioni politiche.
Non può essere tutto una questione di partito, non posso e non voglio credere che nella politica, anche se fatta bene, si debba sempre e comunque criticare a priori anche se a guadagnarci sono tutti i cittadini.
Sono certo che usciremo presto da questa emergenza, sono certo che uniti ce la faremo a vincere una battaglia che qualche settimana fa sembrava invincibile.
Ora avanti tutta verso il ritorno alla normalità; normalità nella quale il San Liberatore di Atri dovrà essere premiato e ricevere finalmente quanto merita.
Viva l'Abruzzo, viva gli abruzzesi.