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mediciPericolo terza ondata, niente eccessi a Natale». Il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito in una intervista a Il Messaggero: «Il periodo più critico sarà febbraio-marzo, durante le feste non bisognerà ripetere gli errori di questa estate». Contagi: superata quota un milione, ieri 623 morti. L'unico segnale confortante: rispetto ai tamponi eseguiti, positivi scesi al 14,6%. Ma l'Italia sorpassa Spagna e Inghilterra.

«Dobbiamo evitare a Natale e a Capodanno di commettere gli stessi errori dell'estate», lo dice il professor Giuseppe Ippolito è il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma e componente del Comitato tecnico scientifico. «La maggior parte dei pazienti giovani con sintomi guarisce da questa malattia. E tra chi finisce in terapia intensiva, secondo uno studio internazionale, la percentuale dei decessi è molto alta solo dopo una certa età, il 71,3 per cento tra 61 e 70 anni, il 77,1 tra 71 e 80, l'84,4 oltre gli ottant'anni», spiega Ippolito a Il Messaggero.

«La risposta della medicina di territorio è risultata carente».
Si riferisce ai medici di base?
«Molti pazienti ci raccontano che è impossibile essere visitati dal medico di famiglia e che preferiscono andare in pronto soccorso con la conseguenza di affollamenti e ritardi. Stiamo vivendo la stessa situazione di pressione dell'influenza degli anni passati. Sia chiaro, conosco tanti medici di base che fanno il massimo, ed altri che, come i colleghi ospedalieri, sono più spesso in Tv che in reparto. Però il sistema dei medici di famiglia va profondamente riorganizzato. C'è chi ha 1.500 pazienti e quando può visitarli a casa in un momento come questo in cui i casi di febbre sono tanti? Certi studi sono piccoli e pieni di gente, come si garantisce la sicurezza? Dobbiamo ripensare il sistema della medicina di base», dice ancora a Il Messaggero Ippolito.

E visto quello che sta accadendo anche nel nostro territorio come non essere d'accordo.