L’11 ottobre prende il via One Health Award (OHA) 2024, la terza edizione dell’evento annuale che porterà a Teramo per il terzo anno consecutivo scienziati, decisori politici, rappresentanti di organismi internazionali, divulgatori scientifici e giornalisti per confrontarsi sulla Salute Unica e Globale. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, il 9 ottobre nella sede centrale dell’Istituto, il Direttore Generale dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise, Nicola D’Alterio, ha presentato obiettivi e programma di OHA 2024: tavole rotonde, dibattiti, approfondimenti, talk, incontri con studenti e cittadini per scoprire la “Frontiera Africa”, scelto come tema di quest’anno.
“Il nostro impegno per la rivoluzione One Health One Earth è reale, concreto, quotidiano. Come sapete abbiamo affrontato molte emergenze, dando un contributo determinante al Servizio Sanitario Nazionale, sempre con un approccio multidisciplinare. Conoscete il nostro lavoro nel corso della pandemia di Covid 19, sull’antibiotico-resistenza, nello studio e nel contrasto delle malattie trasmesse da vettori che rappresentano un’emergenza sanitaria, come West Nile Disease e Dengue”, ha esordito il DG Nicola D’Alterio rivolgendosi ai giornalisti: “Quando si parla di One Health, di integrazione di più discipline a tutela della salute, parliamo anche di medicina preventiva. One Health Award è una componente fondamentale della nostra strategia che mira a comunicare all’opinione pubblica e ai decisori politici l’importanza di lavorare nell’ambito della prevenzione in termini olistici, abbattendo le barriere professionali, culturali e politiche”.
Sulla scelta di mettere l’Africa al centro di OHA 2024, D’Alterio ha ricordato quanto sia necessario e di estrema attualità interrogarsi su un continente sconfinato dove il rapporto tra uomo, animale e ambiente è strettissimo e rappresenta un possibile focolaio di emergenze sanitarie, oltre che un luogo privilegiato per lo studio delle zoonosi. “La centralità dell’Africa l’abbiamo compresa più di 30 anni fa, è nel DNA dell’Istituto la politica di cooperazione internazionale, la capacità di confrontarci con la società multietnica e multiculturale internazionale con un approccio collaborativo e mai concorrenziale. Abbiamo stretto rapporti di cooperazione, collaborazione e assistenza tecnica con gran parte dei Paesi africani, anche in ragione del nostro Centro Studi Malattie Esotiche che dal 1991 è Centro di Referenza Nazionale. Questo ci ha fatto cogliere l’opportunità di lavorare in Africa e di apprendere sul campo”.
“I rapporti di cooperazione con i Paesi africani non sono occasionali, rappresentano un gemellaggio continuo nel tempo, radicato, in alcuni casi stanziale” – ha continuato D’Alterio – “Con la Namibia, ad esempio, c’è un rapporto consolidato dal 1996 quando iniziarono le prime esperienze di cooperazione per studiare la patogenesi della Pleuropolmonite contagiosa bovina. Nel 2005 abbiamo impiantato un Laboratorio di Virologia a Windhoek. In Namibia sono stato diverse volte e ci tornerò a fine ottobre”.
Il Direttore Generale dell’Istituto ha ricordato poi SILAB FOR AFRICA, il sistema informativo di supporto all’attività diagnostica di laboratorio, sviluppato e manutenuto dal personale informatico dell’IZS, oggi finanziato dalla FAO, utilizzato da più di 80 Laboratori in 30 Paesi. E ancora ERFAN – Enhancing Research for Africa Network, una rete scientifica sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale, che unisce 19 Paesi partner e 37 istituzioni tra Laboratori veterinari centrali e Facoltà di Veterinaria.
Il programma di OHA 2024 è molto ricco. Si inizia la mattina di venerdì 11 ottobre, all’Università degli Studi di Teramo, con un convegno scientifico accreditato ECM, la Lectio Magistralis di Heinrich Feldmann e l’incontro con le scuole a cura di Giampaolo Musumeci. Nel pomeriggio, dalle 16:00, gli interventi dei rappresentanti delle Istituzioni, a partire dal Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, la testimonianza del Presidente della CEI, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, la prolusione del virologo di fama internazionale John Nkengasong, l’intervento del saggista David Quammen e il talk con il prof. Emanuele Parsi, con la conduzione di Giorgia Cardinaletti. A concludere la prima giornata lo spettacolo “La nostra Africa” con Giampaolo Musumeci sul palco insieme al musicista Luca Velotti e il chitarrista Gino Cardamone.
Sabato 12 ottobre, sempre all’Unite, la tavola rotonda della mattina (ore 10:00) “ERFAN – Networking and One Health”, anticipa la tavola rotonda del pomeriggio (ore 16:00) “One Health Project”. Dalle 17:00 gli OHA Talks con il Ceo dell’American Society for Microbiology Stefano Bertuzzi e con Marco Minniti. Segue il dialogo del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini con la Direttrice dell’Offerta informativa della Rai Monica Maggioni. Chiude la riflessione – compatibilmente con gli impegni stringenti collegati col quadro internazionale – l’intervento del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani. Conclude la serata il momento più atteso, la cerimonia di consegna degli One Health Awards, condotta da Giorgia Cardinaletti.
L’appuntamento finale, su invito, è per domenica 13 ottobre al CIFIV di Colleatterrato Alto (TE): alle ore 11:00 lo speech dell’autore e compositore David Monacchi e le conclusioni dell’evento a cura del DG dell’Istituto Nicola D’Alterio.
Per il programma completo: https://www.onehealthaward.it/programma-2024/. Aggiornamenti su OHA 2024 sono disponibili sui canali Facebook, Instagram, Twitter/X, Linkedin e sul sito onehealthaward.it dove è possibile iscriversi liberamente agli incontri di venerdì 11 e sabato 12 ottobre.