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Tra il 2022 e il 2024, l'ammontare
complessivo dei mutui concessi alle famiglie italiane è cresciuto di
circa 3,7 miliardi di euro, pari a una variazione di poco inferiore
all'1%, da 376,4 a 380,1 miliardi. E' quanto emerge da un'analisi del
sindacato bancario Fabi.
L'andamento medio, però, nasconde marcate differenze tra le aree del
Paese. Le performance migliori si registrano nel Nord Est, dove
l'incremento complessivo è stato di 2,4 miliardi (+2,9%), e nel Sud,
che ha segnato una crescita di 1,5 miliardi (+2,7%). In cima alla
classifica per variazione percentuale si colloca la Sardegna, con una
crescita del 3,3% e un incremento pari a 210 milioni di euro, passando
da 6,36 a 6,57 miliardi. Seguono la Puglia (+3%, +521 milioni),
l'Emilia-Romagna (+2,1%, +706 milioni), il Veneto (+1,8%, +611
milioni) e l'Abruzzo (+1,7%, +85 milioni). In queste regioni, la
domanda di mutui si è rafforzata, complice un mercato immobiliare
dinamico e, in alcuni casi, un maggiore accesso al credito da parte
delle famiglie. La Lombardia si conferma invece la regione con il
contributo più rilevante in termini assoluti, grazie a un incremento
di 1,4 miliardi (+1,5%), spinto soprattutto dal traino di Milano e
delle altre aree urbane. Anche il Lazio registra un aumento (+0,5%,
+241 milioni), sebbene la crescita sia concentrata quasi
esclusivamente nella provincia di Roma.
Sul fronte opposto, si segnalano flessioni più o meno marcate in
diverse regioni, soprattutto al Nord Ovest e nel Mezzogiorno. La
Liguria registra il calo più consistente in valore percentuale (-3,6%,
-400 milioni), seguita da Valle d'Aosta (-2,5%, -17 milioni), Molise
(-2,8%, -22 milioni), Calabria (-1,8%, -67 milioni), e Piemonte
(-1,5%, -400 milioni). Anche in regioni come il Trentino-Alto Adige
(-0,8%, -58 milioni) e le Marche (-0,2%, -17 milioni) l'andamento è
stato debole o sostanzialmente stabile. Il Nord Est ha mostrato
complessivamente una buona tenuta, con incrementi in Friuli Venezia
Giulia (+0,6%, +48 milioni), Emilia-Romagna (+2,1%) e Veneto (+1,8%).
Al contrario, nel Nord Ovest si è assistito a una contrazione: oltre
alla Liguria, in calo anche il Piemonte e la Valle d'Aosta. Il Sud ha
offerto un quadro variegato: la Puglia e la Sardegna hanno evidenziato
una dinamica positiva, così come la Campania (+1,4%, +279 milioni) e
la Sicilia (+1,2%, +187 milioni), mentre la Calabria e il Molise hanno
segnato una riduzione. Complessivamente, l'Italia conferma quindi un
andamento differenziato a livello territoriale, riflesso delle diverse
condizioni socioeconomiche e del diverso impatto dell'aumento dei
tassi di interesse sull'accesso al credito.