
In primo luogo, disponibilità al dialogo da parte dell'amministrazione comunale c'è stata......eccome Nel mese di marzo il Sindaco convocò personalmente, nel suo studio in municipio, un incontro, richiesto dai titolari di Be Estro, che avevano intenzione di realizzare un dehors e chiedevano indicazioni tecniche su come fare. Il problema infatti era che il precedente gestore dell'attività ivi esercitata, sotto l'insegna I CARAIBI, dopo aver riconsegnato i locali al proprietario,
AVEVA RICONSEGNATO AGLI UFFICI COMUNALI L'AUTORIZZAZIONE PER IL DEHORS.

Quindi, chi aveva intenzione di allocare una "nuova struttura", doveva attivare una "nuova procedura" rispettosa del regolamento vigente.
All'incontro, durato più di un'ora, erano presenti Il dott. Roberto Iustini, Comandante della polizia municipale, e l'Ing. Flaviano Core, funzionario responsabile del Settore.
In quella riunione, si trovò una soluzione sostenibile e rispettosa delle leggi e dei regolamenti vigenti e venne loro indicata la "procedura" da attivare per poter realizzare una "struttura temporanea da utilizzare per un periodo di 120 giorni". Un periodo temporale che non necessita di nulla osta e pareri regionali, ma che può essere rilasciato direttamente dagli uffici comunali.
Quindi, all'esito dell'incontro, i titolari dell'attività si dichiararono soddisfatti della soluzione individuata. All'uopo, avrebbero presentato una istanza in tal senso agli uffici comunali e all'esito del rilascio dell'autorizzazione E me della relativa occupazione del suolo pubblico, avrebbero potuto iniziare il montaggio della struttura.
Invece, mi riferiscono gli uffici, che dopo appena tre giorni, senza aver ottenuto l'autorizzazione dagli uffici comunali, iniziarono il montaggio della struttura.
Qualcuno segnalò la cosa e funzionari dell'ufficio unitamente ad agenti della polizia municipale si recarono sul posto, come sono tenuti a fare, e verificarono
L'ABUSO COMMESSO, IRROGANDO LA SANZIONE E ATTIVANDO LA PROVEDURA PREVISTA DALLA NORMATIVA PER LA RIMOZIONE DEL MANUFATTO PRIVO DI AUTORIZZAZIONI.
A quel punto il livello politico, Sindaco in primis, non poteva fare più nulla, "aveva le mani legate" e quello dirigenziale doveva applicare la legge.
Gli imprenditori potevano solo rivolgersi alla magistratura amministrativa.
Quindi:
1. Non è vero che non c'è stato dialogo, ma al contrario il Sindaco in prima persona si é attivato per trovare e indicare, insieme ai funzionari responsabili del procedimento, le soluzioni, sostenibili e rispettose della normativa, che consentisse agli imprenditori di collocare la struttura.
2. Sono gli imprenditori che, dopo avere apprezzato la disponibilità del Sindaco, del funzionario e del comandante della polizia municipale, Non hanno seguito l'iter, collocando la struttura senza attendere l'autorizzazione.
3. L'iter successivo è un atto dovuto al quale, purtroppo, gli uffici non potevano sottrarsi, perché dinanzi alla violazione della legge i dirigenti e tecnici comunali sono obbligati a ripristinare la legalità. Anzi, Vi è da dire che gli uffici hanno derogato al termine del 19 aprile, previsto per la rimozione, differendolo di 1 mese.
Una vicenda nella quale il livello politico (Sindaco) ha "ascoltato, consigliato, trovato e indicato le soluzioni" nel rispetto delle regole. Soluzioni che se fossero state seguite.........
E allora, perché non si dice la verità?
Perché si cerca di scaricare su altre persone proprie responsabilità, diffamando e gettando fango su chi non ha fatto nulla per danneggiarti, ma al contrario ha cercato di aiutarti?
Per la cronaca oggi la ditta incaricata dal comune alla rimozione del dehors ha inziato l'intervento ma poi si sono fermati a metà giornata e nessuno sa il perchè.
Il titolare del locale, Massimo Zarroli, ieri durante una conferenza stampa aveva annunciato di volersi dare fuoco se avessero rimosso la struttura costata 30 mila euro.
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