"La riduzione dei ricavi e l'aumento dei costi, potrebbe comportare un peggioramento delle redditività e della conseguente economicità della gestione, ma al contempo potrebbe verosimilmente determinare un più grave rischio per la tenuta complessiva della società...". Lo scrive l'Ufficio Ragioneria del Comune di Teramo, nella relazione sulle partecipate, ed è il passo più inquietante del capitolo dedicato alla TeAm. Inquietante perché si parla di rischi per la "tenuta complessiva della società...", che in termini finanziari significa rischiare il tracollo, come è evidente che accada, se i costi aumentano e i ricavi diminuiscono. Nella relazione sulle partecipate, della quale certastampa.it pubblica in esclusiva i dettagli di TeAm e Ruzzo (leggi qui l'articolo sull'acquedotto), il Comune esprime non poche preoccupazioni sui conti della Teramo Ambiente. A cominciare dall'aumento delle spese I COSTI Da 120.439 euro del 2015 ai 175.198 del 2016 nel capitolo delle consulenze, da 36mila a 55 mila per il personale in prestito (evidentemente, alla TeAm il proprio non basta, ma deve farselo prestare...), da 1milione e 111mila a 1 milione e 170 mila per le manutenzioni dei mezzi (il che significa che ci costano 3mila euro AL GIORNO), da 269mila a 295mila le assicurazioni, da 44mila a  83mila i servizi di terzi e da 57mila a 81mila l'aggiornamento del personale. I RICAVI Dai 17.776.668 del 2015, la TeAm è passata ai 17.195.664 del 2016.   Anche in questo caso, il conto è presto fatto: più uscite e meno entrate. Ricordatevelo, la prossima volta che avrete in mano due pezzi di carta: un F24...e una scheda elettorale