Dopo Cioschi, D’Angelo Gallo e Fino, cade anche l’ultimo pezzo. Sotto accusa il metodo della portavoce Ancarani. Crolla definitivamente nel pomeriggio, il coordinamento della Macroarea 5 – Centro Storico: si è dimesso anche l’avvocato Aldo Ambrogi, quarto e ultimo componente del collegio. Con lui escono di scena, uno dopo l’altro, anche Fabio Cioschi, Antonella D’Angelo Gallo e Cinzia Fino. Tutti accomunati da un messaggio inequivocabile: “Così non si può fare politica”.
Nel mirino, ancora una volta, il metodo decisionale e relazionale della portavoce Luigia Ancarani, già al centro di polemiche interne per un’impostazione ritenuta da molti “accentratrice” e “priva di confronto democratico”. Le dimissioni a catena rappresentano, di fatto, un voto di sfiducia nei confronti della gestione dell’intera Macroarea, una delle più delicate e simboliche della città, che racchiude il cuore storico di Teramo.
Con il venir meno del numero legale, il coordinamento è formalmente decaduto. La struttura ora deve essere sciolta e, salvo colpi di scena, si tornerà al voto. Ma resta l’amara constatazione di un’esperienza fallita non per mancanza di idee o impegno, ma per l’incapacità di creare un clima cooperativo e rispettoso.
Chi conosce le dinamiche interne parla di mesi di tensioni silenziose, veti incrociati, esclusioni e decisioni calate dall’alto. “Non si può far finta di partecipare – ha confidato uno dei dimissionari – quando poi tutto viene deciso altrove”.
E mentre nel centro storico si moltiplicano i problemi – sicurezza, abbandono, degrado – la politica si sfalda, lasciando vuoti che difficilmente saranno colmati nel breve periodo. Perché dietro le sigle e i tavoli operativi, ci sono cittadini che chiedono risposte concrete. E invece trovano, ancora una volta, il deserto delle relazioni e il corto circuito delle ambizioni. A che cosa servono le Macroaree così come elette? A nulla sicuramente. Il Comune ha perso il controllo di questa situazione e di come l'avvocato Massimo Speca le aveva pensate e portate avanti. Con lui è venuto meno anche questo progetto che non ha senso di esistere così come è oggi. E' auspicabile, un azzeramento del progetto che si può dire a questo punto "fallito".